“Le nuvole oscure del protezionismo” che si addensano sul settore dell’aviazione in Europa e negli Stati Uniti rappresentano una seria minaccia per i milioni di viaggiatori che hanno tratto benefici dalle nuove opzioni disponibili nel mercato, ha affermato il Presidente e Chief Executive Officer di Etihad Airways James Hogan in un importante discorso oggi a Londra. Intervenendo all’Aviation Club, Hogan ha affermato che le autorità internazionali dovrebbero riconoscere che “investire nelle realtà di successo non è un crimine, limitare la concorrenza dovrebbe esserlo”, Il discorso di Hogan si è tenuto una settimana dopo l’attacco dei vettori europei e statunitensi alla rapida crescita di Etihad Airways nell’ultimo decennio.
“Le nuvole oscure del protezionismo si stanno addensando sull’Europa e sugli Stati Uniti”, ha dichiarato. “Cinque grandi vettori stanno cercando di tirare la corda, dopo averla tenuta in mano per anni. Coloro che subiranno davvero delle perdite se questi giganti dell’aviazione avranno successo, saranno i milioni di viaggiatori che beneficiano dalla nuova possibilità di scelta nel mercato globale del viaggio aereo”.
Hogan ha affermato che il Governo di Abu Dhabi, azionista di Etihad Airways, ha scelto di investire in una nuova compagnia aerea in un momento in cui diversi fattori combinati tra loro offrivano maggiori opportunità. “Ha percepito le opportunità di un nuovo ordine mondiale, in termini di commercio internazionale, dalla sua posizione geografica e dalla moderna tecnologia degli aerei che permettono per la prima volta di raggiungere quasi ogni parte del mondo”, ha affermato.
Il risultato, ha dichiarato Hogan, è stato che la compagnia aerea è arrivata a servire 14,8 milioni di ospiti nel 2014, in un network che raggiunge attualmente 111 destinazioni.
Registrare questa rapida crescita, in un settore con così alti costi d’ingresso, ha richiesto un investimento rilevante, ha affermato Hogan. “Etihad Airways ha ricevuto l’investimento dal Governo di Abu Dhabi, sotto forma di capitale proprio e di prestito azionario. Siamo sempre stati trasparenti su questo punto. L’azionista era consapevole che si sarebbe trattato di cifre consistenti. Dopo tutto, si è trattato di creare una compagnia aerea nazionale nel 2003, decenni dopo la maggior parte degli altri governi. Si è trattato di investire in un settore ad alta intensità di capitale, che richiede naturalmente investimenti significativi in tutti i componenti degli aerei e dei motori e in ulteriori fattori meno scontati come le persone, la formazione, la tecnologia, una sede centrale; ogni singola cosa doveva essere creata dal nulla. Per avere qualche possibilità di successo, Etihad Airways ha dovuto raggiungere una dimensione e una portata che potesse competere con i network di compagnie aeree che non solo erano operative da anni ma beneficiavano di decenni di investimenti governativi e di infrastrutture di supporto. Per diventare un vero competitor nei viaggi aerei a lungo raggio, è necessario sostenere altissimi costi d’ingresso. Il nostro azionista ha posto chiari parametri per l’investimento. La compagnia aerea ha dovuto diventare profittevole in un decennio. E, nel lungo termine, dobbiamo produrre un guadagno. Avendo soddisfatto quelle condizioni, crescendo più velocemente e con più successo rispetto ai nostri obiettivi iniziali, il nostro azionista ha investito ulteriormente. Ha investito nel successo. Come qualunque altro investitore razionale. Il nostro azionista potrà anche essere un governo nazionale, ma quando si tratta di denaro, è molto, molto razionale”, ha affermato.
Ha concluso il discorso affermando che l’intera questione si fonda su un dibattito rispetto al mercato libero. “In sostanza, è la concorrenza quello che vuole il mercato. É certamente ciò che vuole il cliente. Le persone vogliono scegliere quando viaggiano. Scegliere significa che hanno consapevolezza del costante miglioramento. È lo stesso sia che ci si trovi ad Abu Dhabi, Londra, Manchester o Edimburgo. É certamente ciò che vuole l’economia. Le rotte aeree stimolano il commercio e il turismo. Il commercio e il turismo stimolano la crescita economica. Ogni rotta aerea vale decine o centinaia di milioni di sterline di impatto economico. Questo è scuramente vero per Abu Dhabi, come mostrano recenti dettagliate analisi economiche. Ma è un discorso che vale per ogni destinazione: c’è un motivo per cui Manchester è stata così entusiasta del nostro secondo volo giornaliero. C’è una ragione per cui Heathrow è così lieto che stiamo introducendo gli A380 su tutti i nostri tre voli giornalieri entro la fine di quest’anno. E dovrebbe essere quello che vogliono le compagnie aeree. In quasi tutti i casi, la concorrenza amplia la dimensione del mercato. Forse prendiamo tutti una fetta più piccola, ma se la torta è grande, ognuno ne trae beneficio”.
(Ufficio Stampa Etihad Airways)