Frédéric Gagey, Presidente e CEO di Air France, ha fornito al Central Works Council un aggiornamento sull’ avanzamento del piano Perform 2020. Il Gruppo condanna fermamente gli attacchi fisici che hanno avuto luogo a margine di questo Works Council, che sono stati perpetrati da individui aggressivi e isolati. Questi eventi, comunica la società, non modificheranno la decisione del management di proseguire le discussioni con i sindacati per arrivare ad un intesa e attuare il percorso più efficiente e costruttivo per il recupero del Gruppo.
Di fronte all’impossibilità della firma di accordi che consentano l’attuazione delle misure di produttività per ripristinare la redditività a lungo termine, Air France è ora costretta a lanciare un piano di ristrutturazione del proprio network a lungo raggio. La capacità a lungo raggio di Air France dovrebbe diminuire di circa il 10% tra il 2015 e il 2017. A livello di passenger network business di Air France-KLM, la capacità dovrebbe scendere di circa il 2% tra il 2015 e il 2017, a fronte di una precedente previsione di circa il 3% di crescita.
Il piano attualmente prevede la chiusura di cinque rotte e la cancellazione di 35 frequenze settimanali entro il 2017. Le modifiche si concentreranno sulle rotte in cui le perdite sono più elevate, principalmente verso l’Asia e il Medio Oriente. L’impatto sull’ impronta commerciale del Gruppo sarà minima grazie, tra le altre cose, alle numerose partnership nei mercati rilevanti.
La flotta a lungo raggio di Air France sarà ridimensionata di 14 aeromobili, da 107 aeromobili in servizio durante l’estate 2015 ai 93 nell’estate 2017. Questo aggiustamento principalmente sarà effettuato tramite il prepensionamento degli Airbus A340, che non saranno sostituiti dai Boeing 787, come inizialmente era stato previsto. Nel 2016 e 2017 la relativa riduzione di investimenti potrebbe arrivare fino a € 200 milioni.
Questa riduzione di attività si tradurrà in un esubero stimato di 2.900 persone, di cui circa 300 piloti, 900 cabin crew e 1.700 ground staff. Nei segmenti in cui i negoziati consentono il raggiungimento degli obiettivi del piano Perform 2020, l’adattamento del personale prenderà la forma di partenze volontarie. Negli altri settori i licenziamenti forzati non si possono escludere. Gli oneri di ristrutturazione saranno registrati una volta che le condizioni di queste partenze saranno determinate.
La riduzione mirata del network di Air France, concentrata sulla maggior parte delle rotte in perdita, in combinazione con, in primo luogo, una riduzione dei costi fissi e, in secondo luogo, con misure di risparmio sui costi attraverso Air France e il Gruppo nel suo complesso, consentiranno di raggiungere l’inversione di tendenza duratura dei risultati del Gruppo.
Air France-KLM mantiene tutti i suoi obiettivi finanziari fissati per l’anno in corso e per il 2017 nel quadro del piano Perform 2020, tra cui la riduzione annuale dei costi unitari in media dell’1,5% nel periodo 2015-2017 e la generazione di un free cash flow positivo ogni anno sui base business.
Alexandre de Juniac, Presidente e CEO di Air France-KLM, ha dichiarato: “Ci dispiace che non sia stato raggiunto un accordo con i sindacati flight crew di Air France. L’inversione di tendenza della società può essere soddisfatta solo con la mobilitazione di tutti i suoi dipendenti. Il management di Air France resta disponibile a riaprire i negoziati con i sindacati in qualsiasi momento. Noi riaffermiamo la nostra determinazione ad attuare le misure di adeguamento indispensabili per garantire il futuro a lungo termine di Air France e per finanziare la sua crescita”.
(Ufficio Stampa Air France – KLM)