TRASPORTO AEREO: I PROFESSIONISTI UN PO’ MENO OTTIMISTI RISPETTO AL 2015

Secondo lo studio annuale “The way ahead” realizzato dallo studio legale di affari internazionali Norton Rose Fullbright, il 77% dei professionisti del settore aeronautico intervistati ritiene che le condizioni di mercato siano favorevoli, rispetto all’88% nel 2015. L’ottimismo si mantiene dunque costante fra i professionisti dell’aviazione, ma è legato ai prezzi relativamente bassi del petrolio per il 46% dei soggetti sottoposti al sondaggio, contro il 18% nel 2015. Il 23% degli intervistati ritiene che i prezzi del petrolio siano destinati al ristagno nel corso prossimi cinque anni. Solo una percentuale minima (il 4%) pensa che si abbasseranno ulteriormente. Nondimeno, malgrado un probabile impatto dovuto all’aumento dei prezzi del carburante sulla redditività, il 67% prevede che i prezzi e le spese di trasporto rimarranno immutati oppure diminuiranno nel corso di questo stesso periodo. Le persone interrogate sembrano più fiduciose riguardo l’aumento della richiesta. L’83% di loro prevede infatti un aumento del numero di passeggeri ed il 79% un aumento del numero di tragitti e di servizi offerti. Tuttavia, i professionisti sottoposti al sondaggio sono consapevoli di un possibile capovolgimento della situazione economica ed il 38% di loro è convinto che una recessione mondiale costituisca la più grande minaccia che potrà gravare sul loro settore nel corso dei prossimi cinque anni. È interessante notare che il 31% indica l’aumento del terrorismo fra le minacce possibili.

Secondo la metà delle persone interrogate, gli investimenti in ambito tecnologico aumenteranno da ora ai prossimi cinque anni, grazie specialmente ai motori a basso consumo di carburante, che rappresenteranno un elemento di cambiamento significativo (52%), sottolineando ancora una volta l’importanza dei prezzi del carburante per questo settore. L’Asia-Pacifico è considerata la regione più attrattiva in termini di investimenti nei prossimi cinque anni (44%). Segue l’America del Nord (17%). La Cina è in testa ai Paesi più importanti in materia di investimenti (22%). Seguono gli Stati Uniti (19%) e l’India (15%). Circa un terzo (il 28%) delle persone intervistate cita le fusioni-acquisizioni come facenti parte degli investimenti prioritari (5% nel 2015), mentre le joint venture e le alleanze sono indicate solo all’11% (in calo del 28% in un anno). Nel corso dei prossimi dodici mesi i consolidamenti dovranno essere al centro delle strategie delle aziende del settore aeronautico, attraverso fusioni-acquisizioni (23%), piuttosto che joint venture e alleanze (15%). Il 19% ritiene peraltro che la riassegnazione delle risorse esistenti verso settori in crescita e clienti in sviluppo sarà una delle chiavi del successo. Infine il 21% degli intervistati contro il 13% nel 2015 afferma che gli investimenti in materia di infrastrutture devono essere considerati come prioritari. Il 27% di loro aggiunge peraltro che tali infrastrutture inadeguate rappresentano una sfida da cogliere.

Il 42% degli intervistati ritiene che la deregulation rappresenti la forma di sostegno più utile dello Stato, seguita a ruota dagli investimenti in infrastrutture (40%). Essi citano anche il miglioramento della cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo. Le opinioni divergono a proposito dei tipi di regolamentazione che hanno riportato le maggiori conseguenze sul settore dell’aviazione nell’ultimo decennio. Le persone intervistate citano l’eterogeneità delle regolamentazioni (28%), le regole della concorrenza e le barriere all’entrata (28%), così come, in misura minore, le sanzioni commerciali e finanziarie (15%) e l’aumento delle regolamentazioni ambientali (13%).

(Articolo tratto da www.air-journal.fr – Traduzione a cura di Elisa Frascari)

2016-11-19