Nell’ambito del TTG Talks, durante la fiera di Rimini, si è tenuta un interessante tavola rotonda dal titolo “Compagnie aeree a confronto” a cui hanno partecipato realtà italiane ed europee del settore.
Di grande attualità i temi affrontanti con la moderazione di Remo Vangelista, direttore responsabile di TTG Italia, a partire dalla considerazione su come sia cambiato il trasporto aereo in questi anni.
Secondo Nicola Bonacchi, vice presidente Leisure sales & international market di Alitalia, è migliorata la customer experience anche grazie all’investimento sulla tecnologia che permette di rendere il cliente immediatamente riconoscibile ai sistemi aziendali, facendo diventare l’esperienza di volo unica e personalizzata.
Posizione molto simile quella di Giancarlo Zeni di Blue Panorama: è aumentata la consapevolezza dei clienti che apprezzano un approccio friendly come quello che propone la compagnia di cui è direttore generale.
Allineato su questo anche Jerome Salemi, general manager est mediterraneo di Air France, che riconosce come il futuro sia la personalizzazione, spingendosi ad affermare che “se il cliente ci percepisce come commodity siamo morti”.
Altro punto di attenzione è l’aumento del costo del carburante: quanto inciderà sulle tariffe e come reagirà un mercato ormai abituato ad un certo range di prezzi?
Secondo Paolo Sgaramella, Vice presidente sales di Air Dolomiti, può essere un elemento di sfida per l’azienda se saprà mettere in atto corrette politiche di gestione interna delle fluttuazione del fuel attraverso strategie che non facciano ricadere il costo sui consumatori ma anche con il miglioramento dell’efficienza operativa.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Steffen Weinstok, sales director Italia e Malta per Lufthansa: il gruppo tedesco ha valutato che alcune tratte non avrebbero più potuto essere servite dal segmento legacy e in breve tempo le ha ricollocate nel network di Eurowings, dandosi una finestra di 5 anni per realizzare profitto.
L’evento si è concluso con una riflessione su come l’avanzata delle low cost abbia portato le major ad una revisione del proprio business model: le differenze tra le compagnie presenti si sono quasi azzerate su questo tema che le interessa seppur con impatti diversi.
Mentre Sgaramella sottolinea che le compagnie tradizionali devono modificarsi ma non necessariamente adeguarsi, Weinstok e Salemi concordano che pur con mercati diversi il modello è sempre più vicino e la tendenza futura sarà quella di uniformarsi.
Strettamente legati alla realtà italiana le considerazioni di Bonacchi, che ricorda come i regolamenti nazionali non prevedano i limiti che sono presenti invece in altri paese europei, e di Zeni che per lo stesso motivo giudica particolarmente instabile e mancante di continuità la presenza delle low cost nell’area di mercato coperta da Blu Panorama.
Un’ora di conversazione interessante e che ha permesso di cogliere le differenze di posizionamento e di prospettiva tra i principali player del trasporto aereo in Italia ed Europa.
(Alessia Biscuola)