ISTAMBUL: INCENDIO ALL’AEROPORTO DI ATATURK

Il governo esclude l’attentato terroristico: un corto circuito. Il consolato italiano assicura: “Nessun connazionale coinvolto”. Le fiamme hanno devastato l’area merci dell’aeroporto internazionale di Istanbul “Ataturk“. Un corto circuito nell’hangar che custodiva materiali chimici ha originato un vasto incendio dal quale si è sprigionata una densa colonna di fumo alta parecchie centinaia di metri e visibile da ogni angolo della città.

Panico tra i passeggeri e i dipendenti, circa 250 persone: tre gli intossicati che sono stati costretti a ricorrere ai medici. Ingenti i danni alla struttura dello scalo.
Il traffico aereo ha risentito dell’incidente: tutti gli aerei che sostavano vicino al deposito in fiamme sono stati spostati. Molti voli hanno accumulato parecchio ritardo ma lo scalo è stato chiuso solo temporaneamente e per poco tempo.
Mobilitati i servizi di sicurezza: compito dei pompieri è stato quello di circoscrivere le fiamme ed evitare che l’incendio si propagasse alla zona riservata ai passeggeri distante dall’hangar merci circa un chilometro.
L’opera dei vigili del fuoco è stata coadiuvata dal volo diun aereo Canadair che ha sganciato sugli hangar in fiamme ettolitri d’acqua. Molte ambulanze hanno raggiunto l’aeroporto pronte a prestare soccorso.

L’origine accidentale dell’incendio è stata confermata da alcuni dipendenti dello scalo; l’ipotesi di un attentato è stata scartata anche dalle autorità governative.

Evacuato per precauzione un albergo vicino all’aeroporto a causa del denso fumo che il vento ha spinto dagli hangar verso la periferia dello scalo. Il vice sottosegretario Bariss Tozar, all’agenzia di stampa turca Anadolu, ha assicurato che, dopo circa un’ora dalla prima richiesta di soccorso, “l’incendio è stato messo sotto controllo”, ma il vice governatore di Istanbul Irfan Bosan ha ammesso che tre persone sono rimaste ferite.

Il console generale italiano a Istanbul Massimo Rustico si è tenuto in contatto con l’Unità di crisi della Farnesina. “Per prima cosa – ha detto il diplomatico – mi sono sentito con il capo scalo dell’Alitalia all’Ataturk e lui mi ha assicurato che la zona riservata ai passeggeri non ha riportato danni tali da giustificare il blocco dei voli.
Nessun connazionale sembra coinvolto nell’incidente. Le autorità turche hanno confermato anche a me che l’origine dell’incendio sembrerebbe un corto circuito: il fumo così denso è giustificato dalla combustione del materiale plastico e del combustibile stivato nell’hangar merci”.

A metà novembre dell’anno scorso anche l’aeroporto Esenboga di Ankara fu semidistrutto da un incendio. (Repubblica.it)