Stop alla pubblicità ingannevole, ma le tasse che gonfiano i biglietti aerei restano. Solo che ora dovranno essere illustrate in modo trasparente dalle compagnie. Niente più pubblicità che promuove un volo a 90 centesimi di euro, dunque. Anche se non è facile far luce nel complesso mondo delle voci che compongono le tariffe aeree. Per quanto riguarda i biglietti emessi sulle rotte in regime di continuità territoriale è più semplice individuare l’aumento tariffario previsto negli ultimi mesi (per via dell’adeguamento Istat in seguito all’aumento del prezzo del carburante), che ha portato il prezzo a salire di un euro per i sardi e di due per i non residenti. Le cose cambiano, invece, per le compagnie low cost. Alla tariffa base, infatti, va aggiunto un insieme di voci che fa lievitare il biglietto.
Nel caso di Alitalia, Meridiana e Air One, scomporre il costo tariffario e quello delle tasse è abbastanza semplice. Le tariffe base sono più alte rispetto ai vettori low cost e prevedono minori differenze a seconda del momento di prenotazione, oltre a includere la maggior parte dei servizi. Prendiamo, ad esempio, il Cagliari-Roma per avere la conferma: 46 euro di tariffa e 16 di tasse per chi parte dalla Sardegna. Se si decolla da Roma, invece, si pagano 18 euro aggiuntivi, perché a Fiumicino l’imposta aeroportuale è maggiore. Non sono però previsti ulteriori costi per il bagaglio a mano, oppure per quello destinato alla stiva (a meno che non si vada oltre i 20 chili). Tutte le compagnie, poi, continuano ad applicare un sovrapprezzo di sei euro (tassa di crisi), inserito nei biglietti in seguito alla crisi del trasporto aereo provocata dall’attentatodell’11 settembre 2001 a New York. Alcuni vettori, poi, prevedono costi maggiori se si prenota con il call center, mentre con il biglietto acquistato via internet si risparmia.
Tutte voci che si ritrovano nell’elenco che le compagnie low cost utilizzano per definire il prezzo finale di un biglietto. È previsto, ad esempio, un costo fino a sei euro per il bagaglio a mano, oltre a un’aggiunta di altri sei euro per ogni chilo in più, se la valigia supera i 15 chilogrammi. Non solo. Alcune compagnie low cost prevedono anche un sovrapprezzo per avere assicurato un posto numerato (invece di una sistemazione da cercare al momento dell’ingresso nell’aereo), oppure viene richiesto il pagamento di una penale da 25 euro nel caso in cui si cambi la prenotazione. Infine, molte società chiedono 5 euro per i costi amministrativi, nel caso in cui si prenoti su internet e si paghi con la carta di credito.
(Tratto da L’Unione Sarda)