PASSEGGERO INFETTO DA TBC PROVOCA ALLARME SANITARIO INTERNAZIONALE

Le autorità sanitarie italiane hanno identificato 15 italiani che hanno avuto contatti con il cittadino americano portatore della forma di Tbc «letale» e particolarmente resistente alle terapie. I 15 saranno ora invitati a sottoporsi a controlli e alla sorveglianza da parte del ministero della Sanità. Si tratterebbe di residenti in Lazio e Lombardia che viaggiavano sul volo Praga-Montreal. Lo stesso preso dal turista americano di Atlanta, di 32 anni, che ha provocato un allarme internazionale per la forma di tubercolosi altamente resistente ai farmaci da cui è affetto, la XDR-TB, un ceppo straordinariamente resistente ai farmaci, altamente contagioso e potenzialmente letale.

 
ISOLAMENTO – L’uomo è ora tenuto i isolamento dalle autorità sanitarie americane, ad Atlanta. Ma prima del «fermo» ha viaggiato da Atlanta a Parigi sul volo Air France 385 decollato il 12 maggio e atterrato il 13 maggio in Francia. Il viaggio di ritorno è stato invece compiuto sul volo 419 Czech Air da Praga, in Repubblica Ceca, a Montreal, in Canada, il 24 maggio. L’uomo – nel suo tour europeo – si è anche fermato a Roma. «E’ arrivato il 21 maggio, vi è rimasto quattro giorni per poi partire per Praga», ha detto il dottor Mario Raviglione, direttore del programma «Stop Tb» dell’Oms, di Ginevra. Doveva trascorrere una luna di miele in Italia, a Roma e Firenze, e sapeva di essere ammalato, ha raccontato in un’intervista al quotidiano Atlanta Journal-Constitution, ma non di essere un pericolo per la vita di chi incontrava sul suo cammino. Le autorità americane lo hanno cercato nella sua casa, in ufficio e finalmente hanno lanciato una vera caccia all’uomo, sulle tracce del suo viaggio in Europa.
CACCIA ALL’UOMO – Alla fine è stato individuato a Roma, dove gli è stato chiesto di consegnarsi alle autorità italiane, per essere curato e messo in quarantena. Ma lui e la fidanzata hanno deciso di interrompere la luna di miele a metà e di scappare. L’uomo dice di avere avuto paura di affidarsi alle autorità sanitarie italiane. Al quotidiano di Atlanta ha detto che cure sbagliate e inadeguate in Italia da parte di medici senza esperienza avrebbero segnato il suo destino. Anche se dagli Stati Uniti il Centro di Controllo delle Malattie di Atlanta, l’agenzia federale che gestisce le emergenze sanitarie, aveva messo in guardia dal pericolo, e bloccato il passaporto per impedire un nuovo imbarco in aereo. L’uomo è riuscito comunque a raggiungere Praga in aereo e da lì è riuscito a salire sul volo 419 Czech Air, il 24 maggio con rotta su Montreal in Canada, da dove ha continuato in macchina verso gli Stati Uniti. Martedì è stato lanciato l’allarme sanitario dai medici di Atlanta, che riguarda tutti i passeggeri che hanno viaggiato sui voli intercontinentali verso e dall’Europa. Chiunque abbia avuto contatti diretti con l’uomo e i passeggeri che per ore sono rimasti in aereo con lui potrebbero essere stati contagiati.
CONTAGIO – Nella sua fase cosiddetta «bacillifera», la tubercolosi è molto contagiosa, quindi il rischio per i passeggeri degli aerei su cui ha viaggiato l’uomo sono alti se la malattia era a questo stadio. Lo ha spiegato Giampiero Carosi, presidente della società italiana Malattie Infettive e Tropicali. «Il morbo – ha detto – si diffonde per via aerea, attraverso ad esempio la tosse». Secondo l’infettivologo, i casi di malattia resistente ai farmaci sono in aumento: «Per la tubercolosi esiste una cura molto efficace che consiste nella somministrazione di 4 farmaci per sei mesi – continua Carosi – Esistono ceppi resistenti a uno o due dei quattro composti, oppure a tutti. In questi casi si ricorre ad altre medicine. Ci sono però dei casi, i cosiddetti ceppi X drug resistant, per cui non ci sono cure efficaci».La tubercolosi sta tornando a colpire anche in paesi da cui era stata cancellata: «Ormai si può definire una malattia di ritorno», conferma l’infettivologo.
MENO DI OTTO ORE – «Poche ore a contatto con una persona affetta da tubercolosi multiresistente – spiega un altro infettivologo, Mauro Moroni, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano – possono essere considerate un rischio. Il contagio può infatti avvenire anche se si è seduti accanto su un aereo di linea per un viaggio di durata inferiore alle otto ore». L’esperto ha definito «doverose» le misure predisposte dal ministero della Salute che ha fatto scattare la rete di sorveglianza italiana, in via precauzionale.
(www.corriere.it)

2007-05-30