SI APRE LA SFIDA PER LO SVILUPPO DELL’AEROPORTO DI CAGLIARI

La grande sfida è cominciata, tutti lo vogliono. È l’aeroporto. Qui Meridiana ha deciso di aprire la sua seconda base operativa, dopo Olbia: duecento milioni da investire, tre aeromobili, quindici equipaggi e una data, il primo dicembre per cominciare. Qui Ryanar vuole mettere radici con la sua prima base strategica nel Mediterraneo, Cagliari è in ballottaggio con Alghero. Sempre a Elmas AirOne vuole allargarsi e la notizia della dismissione dell’aeroporto militare, confina con quello civile, ha destato l’interesse del presidente Carlo Toto. In mezzo, c’è la Sogaer. I colossi sono quattro, per una sfida zeppa di numeri (il traffico passeggeri in crescita), di soldi (l’aumento dei margini) e anche di sogni. Uno su tutti, il volo diretto Cagliari-New York, sponsorizzato apertamente dalla Regione, che tratta con chiunque possa garantirle almeno un mezzo sì per l’atteso balzo transoceanico.

Meridiana. La compagnia dell’Aga Khan, amministratore delegato Gianni Rossi, ha deciso da mesi cosa vuole dal futuro: Cagliari. Nel piano industriale, c’è scritto: «Investiremo 200 milioni in dieci anni per la nuova base operativa nel Sud Sardegna». Dai sindacati ha avuto il via libera, dalla Sogaer non ancora. Anzi, la società di gestione sembra riottosa a veder la pista invasa da Meridiana, che tra l’altro pretende un contributo consistente per il lancio pubblicitario delle nuove rotte. Più che una trattativa, adesso c’è aria di scontro. Che non preoccupa l’amministratore delegato Gianni Rossi: «Noi andiamo avanti lo stesso — ha detto all’inizio di ottobre — e certo non verremo meno alla parola data: saremo a Cagliari dal primo dicembre». Decisione a testa basa, presa — almeno così pare — senza preoccuparsi molto di come la pensa l’interlocutore. Il motivo di tanta determinazione è presto detto: Meridiana- Eurofly ha bisogno di un- ’altra base operativa in Sardegna, Olbia le sta stretta, questo è il motivo dell’investimento approvato e sottoscritto. Con alle spalle un ragionamento inserito sempre nel piano industriale: all’aeroporto Costa Smeralda, dove Meridiana ha la maggioranza delle azioni, la compagnia paga ogni anno il prezzo dell’esasperata stagionalità. Un prezzo pesante nei mesi invernali, quando la compagnia è costretta a equilibrismi di ogni tipo nei trasferimenti degli equipaggi e nelle manutenzioni degli aerei. Cagliari, invece, ha un traffico molto più stabile nei dodici mesi e i collegamenti di punta — oltre a quelli garantiti dalla continuità territoriale — partono ormai tutti da Elmas, soprattutto gli internazionali su cui il consiglio d’amministrazione ha puntato per respingere la concorrenza spudorata delle compagnie low cost. Tant’è che, nel piano industriale, ha scritto: «È nostra intenzione far salire a trecento, in dieci anni, il numero degli addetti dislocati a Elmas. È nei nostri programmi aprire a Cagliari un centro di manutenzione. Vogliamo incrementare i nostri numeri nel Sud della Sardegna, dove oggi gestiamo il cinquantadue per cento del traffico complessivo ». Strategie scolpite e da cui non si torna indietro. Resta da capire come si evolveranno i rapporti con la Sogaer: sarà scontro o interverrà l’Enac, che gestisce l’aviazione civile, a far da paciere? Un ruolo lo avrà anche la Regione: i rapporti con la società di gestione non sono ottimi, mentre vanno che è una meraviglia quelli con Meridiana. È stata l’unica a darle una possibilità per il Cagliari-New York, seppure via Roma.
Ryan Air. A fine mese, al Business centre di Elmas, la compagnia irlandese presenterà i suoi ultimi prodotti a basso costo: Cagliari-Madrid, prenotazioni esaurite per i prossimi mesi e volo inaugurale questa domenica, e Cagliari-Bergamo dal 12 dicembre. È solo l’inizio, parola dell’amministratore delegato Michael O’Rey (O’Leary NdR). Raggiunta la soglia dei cinquanta milioni di passeggeri trasportati dal 1998 a oggi sulle rotte italiane e incassato il sì del Tar del Lazio per volare in libertà sugli aeroporti minori, la prima compagnia low cost in Europa vuole mettere le mani dappertutto: oltre Alghero, Ciampino, Malpensa e Cagliari-Elmas. Cagliari, appunto: qui potrebbe aprire la sua prima base operativa nel Mediterraneo. Lo ha detto, a metà ottobre, proprio l’amministratore delegato con una frase chiara: «Penso che nei prossimi dodici mesi avremo una base in Italia. C’è il cinquanta per cento delle possibilità che sia al Sud. Mi piacerebbe che fosse in Sicilia o in Sardegna». Alghero e Cagliari sono tra le candidate. Se nello scalo catalano i rapporti tra Ryan Air e la società di gestione Sogeaal sono consolidati e indissolubili, in costruzione quelli con la Sogaer. Le premesse sembrano buone. I programmi della società cagliaritana vogliono favorire l’arrivo delle compagnie low cost, che tra l’altro permetterebbero alla Sogaerdyn — la controllata per i servizi aeroportuali — di stabilizzarsi e allontanarsi dalla crisi. E se si parla di voli a basso costo, non si può prescindere da Ryan Air, questo è stato detto in un recente consiglio d’amministrazione della Sogaer. Gli ultimi contatti sono stati buoni e martedì alla presentazione del Cagliari-Madrid saranno presenti i vertici della compagnia e della Sogaer per la stretta di mano. Alla firma di quello che potrebbe essere presto un patto d’acciaio ci sarà anche la Regione: solo per ascoltare?
Airone. Abbandonato il progetto di acquisire Alitalia e incassate le sentenze negative del Tar del Lazio, la compagnia presieduta da Carlo Toto s’è subito inserita in altre operazioni strategiche. Prima di tutto ha potenziato i servizi offerti dalla sua società di servizi, l’Eas, per essere pronta semmai Cagliari dovesse diventare davvero centro di riferimento low cost nel Mediterrano,. Subito dopo — sono le voci che arrivano dalla sede operativa — AirOne s’è detta molto interessata alla dismissione dell’aeroporto militare di Elmas, annunciata dai vertici dell’Aeronautica. Quali siano i progetti per una pista che piace a molti, a cominciare ovviamente dalla Sogaer, è difficile saperlo adesso, anche se l’ipotesi più probabile è l’apertura di uno scalo parallelo, com’è adesso Ciampino per Fiumicino. In ogni caso, AirOne pare decisa ad avere un ruolo diverso da quello in cui oggi è costretta da titolare di una parte dei voli in continuità territoriale. Vuole allargarsi, punterà i piedi e lo farà anche su Cagliari.
Sogaer. Nella sfida sull’aeroporto, è l’uomo forte, per il momento. Con in cassaforte la concessione quarantennale dello scalo, può aprire qualunque trattativa e scegliersi i partner, Anche quelli economici visto che di recente una società esterna ha prima controllato il bilancio e poi si sarebbe messa alla ricerca di possibili interlocutori interessati a entrare nel pacchetto azionario. Quello di uno o anche due soci privati è tra i primi obbiettivi del presidente della Sogaer, Vincenzo Mareddu, e lo ha detto più volte, anche nel confronto aspro avuto con la Regione negli ultimi mesi. Un motivo su tutti: l’esclusione della società di gestione dalle trattative palesi della Regione con le compagnie aeree per un possibile Cagliari-New York. Il presidente Soru ha parlato del volo con Meridiana, l’assessore al Turismo De Pau è stata in America per un workshop e ha avuto contatti con la Delta Arlines, e da tutto questo la Sogaer è stata esclusa: perché? Forse perché non s’è ancora ricucito lo strappo di maggio quando, il governatore contestò la concessione quarantennale alla Sogaer. È possibile, ma adesso all’aeroporto guardano oltre e sanno bene che contano soprattutto altri numeri, quelli del traffico passeggeri. Il rilevamento di agosto è stato entusiasmante: la soglia dei trecentomila passeggeri in un mese è stata superata di slancio ed è aumentato anche il mumero dei voli low cost, con un +81,41 per cento. E sulle compagnie a basso costo la Sogaer vuole investire. Per questo il consiglo d’amministrazione è intenzionato a molto spendere molto nella trattativa con Meridiana, mentre s’è presentata in forze all’ultimo mercato di Stoccolma, per aprire un fronte nord europeo. Poi mostrerà i muscoli, se necessario.

 

(La Nuova Sardegna)