TREVISO: AUTORITA’ AMERICANE CHIEDONO RINUNCIA ITALIANA A GIURISDIZIONE SU INCHIESTA INCIDENTE BLACK HAWK

Le autorità governative americane hanno annunciato di voler chiedere al ministro della Giustizia italiano la rinuncia alla giurisdizione per l’inchiesta sull’elicottero Blackhawk precipitato sul greto del fiume Piave, a Santa Lucia (Treviso). Gli americani in sostanza chiedono, come sempre accade in incidenti che coinvolgano loro connazionali, di essere loro stessi e non i magistrati italiani a far luce sul disastro, costato la vita a sei militari Usa. Lo ha detto il sostituto procuratore della Repubblica di Treviso Giovanni Cicero, titolare dell’inchiesta, precisando che la procedura è prevista dal Trattato di Londra stipulato tra paesi membri della Nato. Il pm ha peraltro aggiunto che, fino a questo momento, le indagini rimangono affidate alla magistratura trevigiana. In mattinata gli uffici della Procura di Treviso hanno nominato un perito che sarà affiancato da un consulente americano. Entrambi i tecnici sono già al lavoro sul luogo in cui si è verificato l’incidente, dove è stata nel frattempo montata una tenda accanto al relitto. Cicero ha anche annunciato che darà il nulla osta al trasporto delle salme dagli ospedali di Treviso e Padova ed alla loro sepoltura. Sui corpi dei militari deceduti non sarà svolta alcuna indagine autoptica, risultando già sufficientemente chiare le cause del decesso.

I quattro feriti meno gravi, compatibilmente con le loro condizioni, saranno ascoltati forse già in giornata dai carabinieri con l’assistenza di personale della base militare di Aviano (Pordenone), da dove era decollato il mezzo. Contemporaneamente i militari dell’Arma stanno individuando ed interrogando anche alcuni testimoni che avrebbero assistito direttamente all’evento, passando in auto sul ponte dell’autostrada A27, altri passeggiando nelle vicinanze del greto del Piave. Uno di questi ultimi, in particolare, avrebbe detto di aver avvertito un rumore apparentemente anomalo del motore dell’elicottero; elemento che però potrebbe non essere significativo ai fini della comprensione di eventuali malfunzionamenti delle parti meccaniche.
In ogni caso, è stato fatto capire dagli inquirenti, è assai probabile che l’inchiesta si concluda senza colpevoli. Gli unici due soggetti che potenzialmente avrebbero potuto essere indagati per il reato di disastro aereo colposo, i due piloti del mezzo, sono infatti morti nello schianto del Blackhawk Sulle condizioni dei feriti, intanto, dall’ospedale di Treviso giungono notizie preoccupanti relativamente al soldato più grave – che rimane in condizioni critiche – e più rasserenanti, invece, per gli altri due. La donna, soprattutto,avrebbe riportato soltanto qualche contusione e starebbe superando rapidamente lo stato di choc per l’incidente. L’altro ferito lieve sarà sottoposto ad un semplice intervento chirurgico.

 

(ANSA)