ALITALIA: AIR FRANCE E AIR ONE RASSICURANO SU FUTURO COMPAGNIA

In attesa di sapere con chi fra loro due il governo deciderà di trattare in esclusiva la cessione del 49,9% di Alitalia ancora in mano pubblica, Air France-Klm e AirOne hanno lanciato oggi messaggi rassicuranti sui rispettivi progetti industriali. “Alitalia […] non deve diventare una succursale di un grande gruppo straniero”, ha fatto sapere nel pomeriggio il proprietario di AirOne Carlo Toto che è assistito da Intesa-SanPaolo, Morgan Stanley, Nomura e Goldman Sachs (adviser finanziario). “Ap Holding è l’unica soluzione concreta per evitare di cedere un asset strategico del Paese e allo stesso tempo garantire un risanamento e un rilancio della compagnia con un forte piano industriale”, ha aggiunto Toto la cui compagnia ha fatturato lo scorso anno 611,5 milioni di euro, quasi quanto le perdite di Alitalia.
“Il piano di Air France-Klm consentirà ad Alitalia il ritorno alla reddittività e alla crescita e il rafforzamento quale vettore nazionale”, ha risposto a giro di posta Jean-Cyril Spinetta, presidente e Ad della compagnia francese, la prima al mondo per ricavi.

 

Se Toto insiste sulla possibilità di “salvare e sviluppare i due hub di Roma Fiumicino e Milano Malpensa”, Spinetta entra nei dettagli.
“L’hub di Roma-Fiumicino, la principale base per i voli domestici italiani, sarà sviluppato per offrire un’ampia gamma di destinazioni europee e intercontinentali all’intera comunità italiana e a tutti i vicini Paesi mediterranei”, spiega il manager francese.
“A Milano, i servizi diretti continueranno ad operare verso le principali destinazioni per le quali i flussi di traffico sono sufficienti. La qualità di tali servizi sarà migliorata con voli al mattino presto e rientri in ore serali in linea con le esigenze della clientela business”, aggiunge dicendo che tale rete sarà sviluppata sia sul medio che sul lungo raggio.
Per il momento il management Alitalia, che entro la settimana dovrebbe esprimersi sulle due offerte, sembra propendere per i francesi ai quali sono uniti dal 2001 da un accordo commerciale e dai primi mesi del 2003 da uno scambio azionario del 2%.
“Mentre mi è chiaro, anche dal comunicato di Air France-Klm, che alla base del loro piano c’è quello Alitalia […], per Air One c’è da capire come funziona il piano”, ha dichiarato al Corriere della Sera il presidente di Alitalia Maurizio Prato durante il weekend.
Decisivo sarà tuttavia il punto di vista del governo dove a una posizione più favorevole ai francesi del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa si contrappongono i sostenitori del piano AirOne-Intesa. Quest’ultima, il cui presidente Giovanni Bazoli è in ottimi rapporti con il presidente del Consiglio Romano Prodi, mostra di crederci con determinazione.
“Quello di Air France è un progetto per far diventare Alitalia una filiale di un gruppo concorrente. E’ una scelta rinunciataria, è come dire ‘l’abbiamo gestita male per tanti anni, adesso buttiamola via'”, ha detto oggi da Firenze Corrado Passera, ad Intesa. “Siamo convinti che l’offerta che Air One, con il sostegno di quattro banche internazionali, ha presentato sia una proposta per fare di Alitalia e di Air One uno dei grandi operatori europei”, ha detto ancora Passera.
Sulla decisione del governo potrebbe pesare come in passato l’atteggiamento dei sindacati nazionali di categoria che hanno già chiesto di essere ascoltati da Prodi prima della decisione finale e il peso della Lombardia. La Regione guidata da Roberto Formigoni, Provincia e Comune di Milano, Assolombarda e sindacati lombardi hanno siglato un documento in cui definiscono inaccettabile il piano di Air France che ridimensiona Malpensa e suggeriscono un rafforzamento di quello di AirOne. Proprio ai sindacati dovrebbe presentare domani il suo piano AirOne.
 

(REUTERS)