AP HOLDING: CONFERMATA OFFERTA DI 1 CENT PER AZIONI ALITALIA

AP Holding, finanziaria di Carlo Toto che controlla la compagnia aerea AirOne, conferma l’offerta preliminare per Alitalia pari a un centesimo per azione, l’aumento di capitale da 1 miliardo, un investimento di 3 miliardi nei prossimi cinque anni principalmente per l’acquisto di 130 nuovi aeromobili, l’ingresso nel capitale della nuova società di almeno tre primari istituti bancari. Vengono invece rinviati a un momento più propizio la scelta del partner industriale e il dettaglio dell’onere finanziario delle banche coinvolte, in primo luogo Intesa SanPaolo, Nomura e Morgan Stanley. In una conferenza molto affollata organizzata in un albergo romano, l’imprenditore abruzzese alla guida della seconda compagnia aerea italiana ha usato tutte le munizioni a disposizione per rendere più appetibile il suo progetto rispetto a quello messo a punto da Air France che in queste ore sembra guadagnare terreno all’interno del governo.

Il tempo della privatizzazione di Alitalia, infatti, appare ormai giunto al termine dopo oltre un anno di tentativi. Domani alle 16 si riunisce il consiglio di amministrazione della compagnia presieduto da Maurizio Prato che ha già detto di voler prendere una decisione definitiva e di considerare il piano dei francesi più chiaro di quello di AirOne-Intesa. “Riguardo a una partnership industriale vi è la disponibilità degli azionisti AP Holding di aprire il capitale a uno o più operatori internazionali del settore”, ha spiegato Toto. Questo momento va tuttavia rimandato a dopo l’integrazione tra AirOne e Alitalia e al piano di ristrutturazione in modo da poter contrattare da una posizione di maggior forza. Come ha detto l’amministratore delegato di Intesa Corrado Passera, presente alla conferenza stampa insieme ad alcuni rappresentanti delle altre banche di investimento, “è sbagliato fare alleanze con il cappello in mano”.
Quanto alla parte economica e finanziaria dell’offerta, Ap Holding, insieme alle quattro banche che l’assistono [Nomura, Morgan Stanley, Intesa-SanPaolo e Goldman Sachs], ha deciso di offrire per le azioni “un centesimo, in modo da destinare le risorse investite interamente al rilancio dell’azienda”.
Al raggiungimento di tale rilancio “l’offerente si è reso disponibile a riconoscere agli aderenti all’Opa il 3% del capitale della nuova Alitalia. Le modalità di strutturazione di questo strumento saranno definite e concordate con l’advisor di Alitalia”.
Alla domanda cosa succederebbe nel caso in cui all’Opa di Air One a un centesimo si contrapponesse una contro-Opa di Air France, la cui offerta preliminare secondo quanto riferito da una fonte a Reuters valuta ogni azione Alitalia 35 centesimi, Passera ha risposto: “Quello che dice è possibile. Oltre al piano industriale e al prezzo si deve tenere conto anche delle aspettative di rendimento”.
Per il 100% delle obbligazioni di proprietà del Tesoro, Ap Holding offrirà il prezzo di borsa”.
AP Holding e le banche confermano l’impegno a garantire immediatamente un aumento capitale di almeno 1 mld di euro. Ap Holding apporterà le proprie aziende il cui valore in conferenza stampa non è stato quantificato e che indiscrezioni di stampa hanno indicato in centinaia di milioni di euro. Secondo quanto spiegato da un adviser, al termine della ricapitalizzazione e dei contributi, si stima che Alitalia sarà controllata per il 60-65% da Ap Holding che a sua volta sarà partecipata per il 49-40% dalle banche. Il rimanente 35-40% del capitale di Alitalia sarà in Borsa.
“Il flottante è calcolato nella speranza che gli attuali azionisti vogliano seguire il processo perchè si aspettano che il loro investimento cresca”, ha detto Massimo Della Ragione, managing director di Goldman Sachs.
Passera ha detto che le banche resteranno nel gruppo tutto il tempo che sarà necessario per il rilancio della compagnia e perchè l’investimento sia profittevole.
“Andarsene non è fra le ipotesi possibili”, ha aggiunto.
A domanda specifica Toto ha risposto oggi che il suo gruppo è esposto verso Banca Intesa per circa 20 milioni di euro. L’integrazione di Alitalia con Airone, spiega la nota, porterà una riduzione strutturale dei costi a regime, cioè al 2012, per quasi 900 mln a parità di volumi.
“Nel 2012 si prevedono ricavi da 5,2 a 6,2 miliardi di euro, Ebit a 375 mln di euro, oggi è negativo per circa 304 mln, Ebitdar da 123 a circa 1.225 mln, cash flow operativo da -200 a circa 520 mln di euro”, si legge nella nota.
A piazza Affari il titolo Alitalia ha chiuso oggi in calo del 4,9% a 0,7202 euro. La spirale ribassista continua da venerdì, quando Reuters anticipò i contenuti delle offerte non vincolanti presentate da Airone e Air France.

 

 

(REUTERS)