I VOLI AIR FRANCE SUPERATI DAL TGV

E’ un fastidioso fronte interno che rende ancora più vitale spuntarla nella complicata campagna d’Italia: per assicurarsi il controllo di Alitalia e quindi maggior spazio sui mercati internazionali. Air France alla vigilia dell’ultimo assalto, patisce aspri triboli da un avversario che lo colpisce alle spalle. Non ci sono in campo soltanto le sempre più baldanzose compagnie a basso costo che. Adesso preoccupa soprattutto il Tgv, il treno ad alta velocità che sta smerigliando quote di passeggeri e fatturato sul mercato interno.

La compagnia infatti ha in programma di ridurre drasticamente o cancellare i collegamenti verso alcune destinazioni dell’est e del sud che ormai sono diventate non redditizie come Strasburgo, Lione, Rennes, Avignone e Marsiglia. È appunto il ricalco delle rotte dei nuovi Tgv Est e Med. Si ipotizza una riduzione di mille posti di lavoro nei prossimi otto anni. La compagnia comunque ha ribadito che l’ipotesi non comporterà licenziamenti. I primi tagli di voli sono previsti già a partire dall’estate. Sulla linea per Strasburgo ad esempio Air France stima di perdere 500 mila passeggeri in un anno. Basta un esempio per capire la efficacia della concorrenza: Parigi-Marsiglia. Con il Tgv si trovano biglietti a 79,80 euro (tariffa piena 140 euro andata e ritorno), tempo tre ore secche da stazione a stazione in centro città. Con l’aereo ci sono tariffe egualmente scontate (112,63 euro con Air France, 83 euro con una compagnia a basso costo) ma bisogna aggiungere il costo e il tempo per andare e tornare agli scali fuori città in taxi o navetta e aggiungere i tempi non brevi di registrazione, controlli di sicurezza, l’imbarco il recupero dei bagagli. Con il treno si risparmia un’ora.

La relazioni tra i due rivali si sono fatte via via più aspre. A dar fuoco alle polveri l’ex patron de la Sncf Anne-Marie Idrac, da poco sostituita da Sarkozy ma non per i cattivi risultati. Era un po’ troppo chirachiana. Madame Sncf aveva invocato una tassa sul cherosene per penalizzare il settore aereo: una meritata punizione, a suo parere, per essere più inquinante che il treno. Air France non ha apprezzato. I due contendenti si sono simbolicamente anche affrontati in tribunale: colpa di una pubblicità assai velenosa diffusa alla radio da Sncf. Protagonisti alcuni viaggiatori impegnati in una seduta di disintossicazione dalla «dipendenza aerea». La terapia consisteva a descriverne tutte le magagne: ritardi stress gli impacci di imbarchi sbarchi controlli. La pubblicità sintetizzava trionfalmente: «Tgv, qualsiasi altra scelta non sarebbe così professionale !». La sentenza ha dato a Air France una rivincita, piccola: ovvero una condanna a soli 30 mila euro della società ferroviaria, cifra minuscola perché secondo il giudice non c’era prova che la pubblicità scorretta avesse direttamente fatto perdere passeggeri.

Per questo risultato bastano abbondantemente le offerte concorrenziali del Tgv; ad esempio la nuova tariffe per uomini di affari, il biglietto Pro, la risposta su rotaia alla classe business, ha lo scopo dichiarato di impadronirsi di una parte di mercato di Air France. Air France sta cercando una controstrategia. Che sarà quella di spostare la battaglia sul terreno dell’avversario: entrando sul mercato dell’alta velocità ferroviaria. La nuova generazione di treni destinati a sostituire i Tgv viaggiando a 360 chilometri l’ora potrebbero correre proprio con i colori di Air France. Jean-Cyril Spinetta sta lavorando da due anni al progetto che nel 2010 sfrutterà la liberalizzazione del trasporto ferroviario. Operatori privati potranno allora gestire tratte concorrenti con quelle di Sncf. Air France, appunto, dotata dei nuovi Agv di Alstom e affidati a un suo operatore o alla stessa Sncf. La linea a grande velocità già aperta per Bruxelles prolungata entro quest’anno fino Amsterdam sembra perfetta per l’esordio. In due ore si raggiungerà Schipol da Roissy, un tempo equivalente a quello dell’aereo. Esperienze analoghe sono già state tentate da Lufthansa con Deutsche Bahn tra Francoforte e Colonia. Una tentazione.

(lastampa.it)