AEROPORTO BRINDISI: ANCORA POLEMICHE E SILENZI INGIUSTIFICATI

Ancora polemiche e silenzi ingiustificati riguardo il ritardo per l’attivazione dei voli da parte di Myair sull’aeroporto di Brindisi. Le rotte sulle quali la compagnia low-cost dimostrò notevole interesse, non sono ancora state avviate, con il pretesto della mancanza di aeromobili. Nel settembre 2007, la Confindustria di Brindisi avviò una dura polemica riguardo un bando quasi completamente deserto e ora, a distanza di quasi sei mesi, le preoccupazioni del presidente Ferrarese sono diventate realtà. Dopo aver taciuto alla pubblicazione di un bando “ad hoc” per l’aeroporto di Bari, dopo aver frettolosamente esultato per un bando inutile e patetico per l’aeroporto di Brindisi, le istituzioni locali, oggi, si indignano per essere state ingannate per l’ennesima volta.

Le rotte proposte per Brindisi nel bando del 25 luglio 2007 erano già state oggetto di critiche da parte di molti organi di stampa. Molte delle destinazioni erano già attive sull’ aeroporto di Bari ed altre presentavano numerosi lati oscuri, tra le quali quella per Corfù. Interrogazioni parlamentari, comunicati stampa, dichiarazioni di sdegno e, se proprio vogliamo farlo notare, lacrime di coccodrillo. Alla pubblicazione del bando in favore dell’aeroporto di Bari, le istituzioni locali e i rappresentanti regionali non hanno trovato, stranamente, qualcosa da dire. La rabbia è divampata solo a bando scaduto, cioè proprio quando non era più possibile far nulla. Allora, battendo i pugni sul tavolo delle trattative, si è ottenuto un bando per il “Papola-Casale”, con ben sedici proposte di destinazioni e con solo due compagnie ad accogliere dodici rotte, attualmente però non ancora attivate. L’ennesima batosta per un progetto, quello del “Grande Salento”, che non trova quasi mai appoggio nelle istituzioni pubbliche e private della regione e della provincia di Brindisi. L’aeroporto di Bari, dal 2000 ad oggi, ha più che raddoppiato il proprio traffico, superando abbondantemente i due milioni di passeggeri, mentre il Papola-Casale ha solo incrementato di circa 300mila unità gli arrivi allo scalo brindisino. La proposta di affidare la gestione dell’aeroporto di Brindisi alle istituzioni locali pone diverse questioni di merito. Occorre un’unità ed una condivisione di intenti che allo stato sono presenti solo nelle posizioni di Confindustria di Brindisi e di Lecce. L’idea del “Grande Salento” deve iniziare a farsi ascoltare anche a livello regionale. Nel palazzo della Regione Puglia, i rappresentanti del Salento dovranno combattere contro una gestione sempre più volta a far decollare l’area barese, lasciando le briciole alle altre province. Finora Brindisi si è accontentata delle inezie proposte dalla Regione, consegnando così al capoluogo della Puglia ogni importante risorsa. E’ imperativo rimboccarsi le maniche e cercare di ottenere quello che dovrebbe spettare alla comunità brindisina: una dignità persa troppo tempo fa e fatta oggetto di ricatti dai potenti di turno.

(brindisitg24.it)

APPROFONDIMENTI:

– sito Seap – Aeroporti di Puglia