La paura di volare colpisce indistintamente giovani e anziani, manager affermati e vacanzieri saltuari. E’ cioè una problematica che accomuna persone molto “diverse” tra loro.
Secondo il recente comunicato da parte del Team dei seminari Lufthansa/Air Dolomiti a questi corsi l’età dei partecipanti è estremamente varia.
Insomma, il timore dell’aeroplano, se in piccola parte è comprensibile e normale, quando diventa vera e propria ansia colpisce indistintamente.
Nella nostra sezione Paura di Volare del forum si affacciano molti Utenti a descriverci le loro vicissitudini. Alcuni temono l’aereo nella prospettiva del primo volo, e difatti non hanno ben presente cosa ci si debba aspettare e di solito li troviamo “danneggiati” dalle dicerie popolari o da consigli sbagliati, se non avventati, di amici e conoscenti. Per altri purtroppo la situazione è più delicata, e nonostante una esperienza diretta con il volo, ad ogni occasione di viaggio l’ansia si ripresenta, immutata e testarda.
Ecco perché noi per primi consigliamo di rivolgersi a Professionisti Qualificati e bravi nel loro mestiere, perché la Paura di Volare quando non una scocciatura che rende pesante l’attesa delle vacanze e in un certo qual modo le rovina (trasformando la vacanza invece che un momento di occasione di relax in una attesa…del volo di ritorno), diventa un vero e proprio “dramma emotivo” con riflessioni negative sulla vita professionale.
Insomma, la Paura di Volare non solo è una brutta compagnia per il viaggiatore, ma spesso un vero e proprio danno economico.
Ma se ne esce, eccome se se ne esce!
La trincea emotiva nella quale ci rinchiudiamo, perché troppo spaventoso il mezzo, i suoi scossoni se c’è vento e la spinta del decollo; è scavalcabile forse non facilmente, probabilmente con l’aiuto di qualcuno ma certamente scavalcabile.
Delirio per esempio, dopo un periodo di forte ansia all’idea di salire su qualunque mezzo fosse dotato di una paio di semiali, racconta che :
“ogni tanto vengo a scrivere qui per trovare un pò di rifugio dalla mia paura di volare, mi è sembrato giusto quindi venirvi raccontare la mia esperienza dell’ultimo mese.
Come scritto nel titolo (del thread, NdSlowly) mi sono fatto ben 9 voli più uno in elicottero sul Gran Canyon, in 25 giorni, sono arrivato fino in Polinesia, e mi sono fatto il ritorno, tre voli in 2 giorni, tutti di filato. Ce l’ho fatta…!!!”
E continua:
”Vi scrivo tutto questo per dire a tutti quelli che come me sono terrorizzati da questo mezzo, che non è impossibile fare una cosa del genere, ho visto posti magnifici e reso felice mia moglie, era il nostro viaggio di nozze. La paura è tanta, ma va affrontata e oggi sono felice perchè l’ho affrontata e sono tornato con un carico di emozioni indescrivibili”.
Il problema infatti sovente è il numero delle ore, non pensando al fatto che ogni modello di aeroplano è adeguato, per definizione, al tipo e alla lunghezza dei voli per i quali è concepito.
Anche Lalla_Ste80 in effetti debuttava su MD80.it con un tono ottimistico ma non del tutto convinto:
“Ciao a tutti,
io dovrei andare nella sezione IO NON CE L’HO ANCORA FATTA, MA CI STO LAVORANDO……però per ora scrivo qui. Purtroppo da piccola non ho mai volato, e ho preso l’aereo per la prima volta nel 2007 quando con il mio fidanzato siamo partiti per Formentera.
Soffro di vertigini e credo di aver sempre avuto paura di volare pur non avendolo mai fatto, e non sapevo nemmeno cosa aspettarmi esattamente non avendo MAI visto un aereo da vicino…tutti mi dicevano “Massì, cosa vuoi che sia?!! E’ come andare sul bus!!”….ecco, secondo me non c’è cosa peggiore da dire a chi non è mai salito su un aereo….”
Ma capite le debite differenze, e chiariti quelle che possono essere i tipici comportamenti di un aereo in volo (manovre e rumori), dopo qualche tempo la situazione cambia, e Lalla_Ste80 ci racconta che in una delle ultime esperienze, complici i volti sereni dell’Equipaggio e le nostre rassicurazioni tecniche sulle famigerate turbolenze, è riuscita nonostante queste a dedicarsi al suo cruciverba.
Un po’ diversa l’esperienze di Brutti, che dopo diversi voli tranquilli ci racconta che:
“avevo già fatto tre voli quando al ritorno(quindi il quarto) mi inizia a prendere un’ansia pre-volo mai avuta prima.
In aeroporto sudavo, mi metto in aereo e appena inizia a muoversi comincio a tremare e perdere letteralmente il controllo. Passa il tempo ma non mi passa l’ansia anzi, non riesco a controllarmi e mi metto a piangere, sento il cuore che va a mille, mi sento morire, non capisco ma capirò poi: un attacco di panico!!!
Poi conosco MD80.it e comincio a leggere tanti argomenti sulla Paura di Volare e di tecnica (perchè anche capire il volo aiuta!!!) e comincio a dirmi che ce la devo fare; ce la devo fare!!!
E così prenoto un volo per BCN….”
E poco tempo dopo, tornato dalla sua vacanza in Spagna:
“Mi metto in aereo e appena dopo il decollo mi metto con la faccia fuori dal finestrino e sto così fino all’atterraggio!!!
al ritorno so che il tempo sarà brutto e mi inquieta un pò però sento che l’attesa in aeroporto è diversa…infatti non ho paura e giro per l’aeroporto abbastanza sereno…mi metto in volo e nonostante si balla sono calmo, non rilassato ma sereno e sicuro di essere in buone mani…
Tutto questo grazie a MD80.it!!!”
Anche il buon Cece, temendo il volo ha trasformato con consapevolezza e buoni consigli il suo timore in una vera e propria passione, tanto che ora vola tranquillamente, da passeggero, su aerei ultraleggeri:
“La mia storia: ho 37 anni e il primo volo con una discreta ansia l’ho fatto quando ne avevo 12, un Milano Londra, con mio padre. Non ricordo molto, solo che avevo in mano la gazzetta e ho tenuto la pagina aperta per tutto il volo senza cambiarla, da quanto ero teso. Poi ho viaggiato altre volte fino a quando ne avevo 28 circa con estrema tranquillità. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto in giro per il mondo. Ad un certo punto nel 2000 non so a causa di che mi è venuta un’ansia tremenda e una paura folle di staccare i piedi da terra. Ovviamente non potevo non volare ma ogni viaggio diventava un incubo, sia i giorni precedenti sia la vacanza stessa. Non me la godevo per niente sempre pensando di dover riprendere quel diabolico mezzo. Io penso che queste paure erano date da un mio stato d’animo sbagliato. La paura infatti ha iniziato dopo aver cominciato una relazione strana con quella persona che sarebbe diventata poi mia moglie. Il rapporto con la mia futura moglie non era il massimo, e vista la sua voglia di viaggiare e il mio frenare queste voglie chiaramente le tensioni tra noi aumentavano. Sceglievo sempre viaggi brevi, non piu’ in la dell’ Egitto o della Turchia. Mi veniva rinfacciato che ero uno ######! che non l’amavo, che non la portavo a vedere tutto quello che voleva vedere e che io avevo già visto piu’ volte (sud e nord America, Caraibi, Africa)
Poi un giorno nel 2006 io e la mia ex moglie abbiamo un tracollo della nostra relazione. Separazione in vista. Io l’ho vissuta come un fallimento. E come una delusione. Ho dovuto ricominciare dall’inizio. A guardare dentro me stesso, i miei errori, le mie paure e il mio carattere. Ho cominciato dalle paure, ed una sera prima dell’ultimo viaggio con lei, (stavamo riprovandoci per l’ennesima volta) andavamo in Olanda a cercare un cavallo, ho cercato in google “paura di volare”. E mi è uscito MD80.it. Ho iniziato un percorso di ripresa, cercando di razionalizzare le mie paure e i miei timori leggendo tutti i post di Luca Evangelisti, le quattro regole e le esperienze degli altri. Ho anche cominciato ad avvicinarmi fisicamente andando regolarmente a MXP(abito molto vicino) e ho cercato di capire perchè gli aerei volano e stanno su. E a poco a poco la sicurezza è aumentata. Nel frattempo ho ritrovato un caro amico che stava prendendo il brevetto e che mi ha coinvolto. Mi ha dato sicurezza. Lui era il mio pilota nelle gare di fuoristrada. Io il navigatore. Ci vuole fiducia completa l’uno nell’altro. Il pilota riceve gli input dal navigatore, che legge il road book e non guarda la strada. A 20 anni ne abbiamo fatte di gare e garette. E chiaramente tra noi c’era fiducia incondizionata come deve essere tra pilota e navigatore. E mi sono detto: ma se io di lui mi fido ciecamente, perche non dovrei fidarmi a volare con lui? Ormai è anche padre di due bambini. Non mi vorrà certo portare lassu’ per cascare brutalmente a terra. E cosi ecco il primo volo sul 172. Poi lui ha preso un ultraleggero ed ora volo almeno una volta al mese con lui. Appena possiamo ci si fa un giretto. L’altro incontro è stato fondamentale. Per lavoro ho conosciuto un pilota di 320 e 330. Non essendo lui della zona ed avendo pochi amici ci siamo avvicinati molto. Parlare con lui mi ha veramente fatto capire che le paure erano infondate, perche’ lui non è un pazzo furioso che rischia la vita ogni giorno. Mi ha portato con lui nei suoi voli e mi ha sempre spiegato tutto con estrema razionalità. Mi ha fatto vedere anche le scariche sui parabrezza che erroneamente si credono fuochi. Mi ricordo che quella volta ero terrorizzato ma mi ha spiegato con tranquillità tutto e mi ha rasserenato. Mentre mangiava la bresaola. Sapere il perchè delle cose ti tranquillizza. E’ tutto razionale.
Da 2 anni ormai non vedo l’ora di staccare i piedi da terra, che sia con lo zanzarone (l’ultraleggero) che sia per lavoro o per piacere con i liners. Oggi mi rendo conto di quanto tempo ho buttato con la paura di volare, ma mi rendo anche conto che se non scatta la molla e se non hai un minimo di aiuto non ce la fai”.
Cece non è l’unico ad aver strasformato in passione quella “scatoletta metallica” che prima gli procurava non pochi problemi. In effetti non è raro che l’iniziale voglia di saperne di più per affievolire l’ansia diventi qualcosa di più, una volta scoperta quale che è la vera natura di queste macchine volanti, che non restano altro che macchine ma dal richiamo romantico fortissimo.
E infatti, anche Delgado racconta che:
“Ho aperto questo thread solo per dire una cosa in maniera disinteressata e spassionata.
Io auguro a tutti quelli che hanno il terrore di volare di fare il mio “percorso”…quello che mi ha portato, da ex “pauroso”, a maturare una passione per il volo e per gli aerei impensabile…e ovviamente per i viaggi in genere.
Ovvio che un po’ di tensione farà sempre parte del mio carattere e mi accompagnerà in tutti i miei viaggi, ma il bello è che questa tensione si mescola ogni volta con la curiosità, la voglia di fare un’esperienza, la voglia di raccontarla…
LA MIA PAURA E’ PASSATA NEL MOMENTO IN CUI SALIVO LA SCALETTA DEL MIO PRIMO AEREO (Airbus 320 della Cyprus; Milano Malpensa-Larnaca-Tel Aviv; 25 agosto 2000)”.
Volare tranquilli e sereni dunque è possibile.
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