Comunicato stampa ANPAV/AVIA.
Purtroppo, come puntualmente avviene ogni qualvolta si riparla di crisi Alitalia, assistiamo, da parte di alcuni settori della stampa e dell’informazione in generale, a vere e proprie operazioni di disinformazione e di menzogne sulla condizione dei naviganti Alitalia. Un gioco al massacro inaccettabile, che mette alla berlina lavoratori che negli ultimi dieci anni hanno subito un radicale ridimensionamento delle retribuzione, concedendo un potenziale di produttività senza precedenti.
Irritante ed inaccettabile è quindi il linciaggio in atto, anche ad opera di esimi economisti, con il solito paragone operato con vettori low cost, molti dei quali, come denunciato dallo stesso A.D. Alitalia, operano in situazione ‘contra legem’. Oramai è chiaro, come esplicitamente riferito dallo stesso Governo, che Alitalia paga lo scotto di un sistema di liberalizzazione del T.a. in Italia assolutamente senza regole e con situazioni di disordino aeroportuale e di carenze organizzative che favoriscono apertamente la concorrenza.
Riprovevole trovare quindi il ‘capro espiatorio’ proprio tra quei lavoratori che più hanno contribuito negli ultimi anni ad abbassare la dinamica dei costi, e che ancora una volta sono oggetto di una spietata campagna di denigrazione. Siccome non è la prima volta che ci troviamo a dover contestare dati e numeri sui presunti privilegi del personale di volo, vorremmo invitare coloro i quali scrivono o parlano di Alitalia, quanto meno per motivi deontologici, a verificare la veridicità degli stessi, prima di ‘gettare in pasto’ all’opinione pubblica migliaia di lavoratori senza alcuna colpa, se non quella di non essersi tirati mai indietro di fronte alle misure necessarie a superare le innumerevoli crisi dell’azienda.
Continuare a scaricare su chi lavora responsabilità politiche, isituzionali e manageriali è operazione non solo scorretta, ma anche fuorviante, perché non permette di individuare le aree di criticità, che esulano, oramai è chiaro, da puri e semplici interventi sul personale, e richiamano al ruolo del trasporto aereo nel paese e alla volontà o meno, per l’Italia, di avere un vettore nazionale di riferimento.