AIRLINES FOR EUROPE E IBAR: L’ABOLIZIONE DELLE TASSE SUL TRASPORTO AEREO PORTEREBBE GRANDI BENEFICI

A4E LogoOggi a Milano si è svolto un incontro tra i media, Airlines for Europe (A4E) e Italian Board of Airline Representatives (IBAR), a cui erano presenti Thomas Reynaert, Managing Director di A4E, e Luciano Neri, segretario generale dell’IBAR, Italian Board of Airline Representatives. Durante l’incontro è stato illustrato uno studio secondo cui l’abolizione delle tasse sul trasporto aereo porterebbe a un incremento del PIL fino a 1,74 miliardi di euro all’anno e contribuirebbe alla creazione di 7.500 nuovi posti di lavoro entro il 2030. Lo studio evidenzia i possibili benefici per l’intero settore del turismo e dell’aviazione entro il 2020. Nello specifico si avrebbe una crescita del 2,5%, pari a 480 milioni di euro, dell’intero settore dell’aviazione in Italia; un aumento di 8,7 milioni di turisti in arrivo; un giro d’affari per il comparto turistico in aumento di 2,5 miliardi di euro nel periodo 2018-2020.

IBAR LogoIl nuovo studio condotto da PricewaterhouseCoopers LLP (PwC) dal titolo “L’impatto economico dell’abolizione delle tasse sul trasporto aereo in Italia” rileva un possibile incremento del PIL italiano negli anni immediatamente successivi all’abolizione della tassa destinata ai Comuni (nota anche come “Addizionale Comunale”). In particolare, il PIL aumenterebbe di 880 milioni di euro solo nel primo anno, crescendo per un valore di 1,74 miliardi di euro annui entro il 2030 (considerando lo stesso stato attuale dei livelli di tassazione). Inoltre, lo studio ha evidenziato che nei due anni immediatamente successivi alle riduzioni fiscali verrebbero generati più di 3.750 posti di lavoro in tutti i settori dell’economia nazionale, con 7.500 nuovi posti di lavoro generati entro il 2030. Infine, anche in Italia il settore dell’aviazione vedrebbe un incremento, raggiungendo il valore di 480 milioni di euro all’anno entro il 2020 e 590 milioni di euro entro il 2030.

I benefici delle riduzioni fiscali potrebbero avere anche un impatto positivo su altri settori correlati, come per esempio quello dell’agricoltura, il settore dei trasporti e il settore manifatturiero italiano. Secondo lo studio, l’agricoltura incrementerebbe il proprio valore di 205 milioni di euro, mentre quello dei trasporti – non legati al settore dell’aviazione – aumenterebbe il proprio valore di 295 milioni di euro.

“Questi risultati dovrebbero servire come segnale per il governo italiano sulla vasta portata dell’impatto economico che l’abolizione di queste tasse potrebbe determinare”, ha dichiarato Thomas Reynaert, Managing Director di A4E.

Attualmente i Paesi Europei che applicano tasse a carico dei passeggeri sono Austria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia e Regno Unito, con Svezia (2018) e Paesi Bassi (2021) che stanno pianificando di introdurle nel prossimo futuro. Uno studio più ampio realizzato da PwC sull’impatto dell’abolizione delle tasse sul trasporto aereo in tutta l’Unione Europea evidenzia che il maggiore beneficiario della riduzione fiscale sarebbe l’intero settore turistico. Secondo lo studio, la completa abolizione di tutte le tasse a carico dei passeggeri aerei in Europa potrebbe favorire più di 45 milioni di arrivi entro il 2020, circa 25,4 milioni di turisti.

“Tutto questo è in linea con la Aviation Strategy for Europe della Commissione Europea, che vede l’aviazione come un catalizzatore per la crescita economica e le connessioni interne”, ha aggiunto Reynaert.

I Paesi che hanno abolito la tassa, come ad esempio l’Irlanda e l’Olanda, hanno registrato nell’arco di due anni un aumento dei passeggeri e una maggiore offerta. In Italia è stato evitato un aumento dell’addizionale di 2,5 euro nel 2016.

Dal 2006 al 2016, i prezzi medi dei biglietti aerei in Europa sono diminuiti dell’8%, mentre la media delle tasse pagate è più che raddoppiata: da € 6,00 a € 14,00 per biglietto. Oltre alle tasse a carico dei passeggeri, che vengono applicate dai governi nazionali per incrementare le entrate, le compagnie aeree e i passeggeri sono anche soggetti al pagamento dei diritti per l’accesso alle infrastrutture e l’uso dei servizi aeroportuali. Tra il 2006 e il 2016, anche queste voci sono più che raddoppiate: da € 16,00 a € 33,00 per biglietto.

In Italia, dove nel 2014 sono stati introdotti nuovi modelli normativi, le tariffe aeroportuali hanno continuato a seguire una spiccata tendenza al rialzo. Un raffronto delle tariffe aeroportuali applicate da un campione rappresentativo di scali (Bologna, Catania, Cagliari, Palermo, Torino, Verona, Napoli e Olbia) evidenzia un aumento del 27% per il periodo 2013 – 2019.

“Il nostro impegno e i nostri sforzi per collaborare con le autorità competenti continuano, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per i viaggiatori in Italia”, ha affermato Luciano Neri, segretario generale dell’IBAR, Italian Board of Airline Representatives. “Le compagnie hanno già fatto la loro parte, ora è il momento per altri di fare lo stesso”, ha aggiunto Neri.

Luciano Neri ha evidenziato inoltre che nel 2006 il 90% del costo del biglietto era costituito dalla tariffa e dai supplementi, il 7% dai diritti aeroportuali e il 3% dalle tasse. Ora la parte tartiffa e supplementi è passata al 79%, i diritti aeroportuali al 15% e le tasse al 6%.

“Eliminare l’addizionale è la nostra mission e puntiamo a renderla una missione possibile”, conclude Neri.

Ogni anno, secondo i dati di IATA, il trasporto aereo genera 200 milioni di nuovi passeggeri.

L’Addizionale Comunale in Italia è riscossa sui passeggeri in partenza su voli nazionali e internazionali, ed è pagabile all’erario allo scopo di aumentare le entrate fiscali. Le simulazioni dello studio iniziano a gennaio 2017 fino al 2030, con l’abolizione in vigore a gennaio 2018. Il PIL reale aumenta di 880 milioni di euro nell’anno successivo all’abolizione. Questo miglioramento è sostenuto negli anni successivi, raggiungendo 1,74 miliardi di euro all’anno nel 2030. L’abolizione dell’imposta consentirebbe all’industria aeronautica di espandersi e aumentare l’occupazione. Sotto lo scenario in cui la tassa è completamente abolita, più di 3.750 posti di lavoro sarebbero creati nei due anni seguenti e questo numero salirebbe a un totale di 7.500 entro il 2030. Questi lavori sarebbero distribuiti in tutti i settori dell’economia, anche se la maggior parte verrebbe creata in industrie collegate strettamente all’aviazione e al turismo.

Questo report fa parte di una più ampia serie di rapporti commissionati da Airlines for Europe dove PwC fornisce una panoramica indipendente delle attuali tasse sul trasporto aereo in Europa ed una valutazione del loro impatto economico utilizzando un modello di Equilibrio Computabile Generale (CGE), che viene utilizzato da istituzioni quali l’FMI, la Banca mondiale, l’OCSE e diversi governi nazionali per quantificare l’impatto economico dei cambiamenti delle politiche.

Airlines for Europe (A4E) è la più grande associazione di compagnie aeree d’Europa, con sede a Bruxelles. Fondata nel gennaio 2016, l’associazione comprende Aegean, airBaltic, Air France KLM, Cargolux, easyJet, Finnair, Icelandair, International Airlines Group (IAG), Jet2.com, Lufthansa Group, Norwegian, Ryanair, TAP Portugal, Travel Service e Volotea e progetta di crescere ulteriormente. Con oltre 570 milioni di passeggeri a bordo ogni anno, i membri di A4E gestiscono oltre il 70% dei viaggi del continente, operando con oltre 2.800 aeromobili e generando oltre 100 miliardi di euro di fatturato annuale.

L’Italian Board of Airline Representatives (IBAR) è un’associazione non-profit fondata nel 1986 con l’obiettivo di collaborare con le istituzioni locali, gli enti regolatori e le società di gestione degli aeroporti. I suoi iscritti comprendono 52 vettori che operano nel Paese.

(Paolo “JT8D” Md80.it – Ufficio Stampa Airline for Europe, Italian Board of Airline Representatives)

2018-04-11