L’International Air Transport Association (IATA) ha sottolineato l’impegno dell’industria aeronautica nei confronti dei suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e ha chiesto all’International Energy Agency (IEA) di dare la priorità agli investimenti in sustainable aviation fuel (SAF), per spingere il contributo dell’aviazione al post-COVID-19 recovery.
L’invito di IATA arriva alla vigilia dell’IEA Clean Energy Transitions Summit, che si riunirà virtualmente per discutere i progressi verso un futuro a basse emissioni di carbonio. L’IEA è ben posizionata per promuovere la produzione di SAF con, parti interessate sia nei governi che nella fuel industry.
“Il mondo deve ricostruire dalla crisi COVID-19 con attenzione focalizzata sugli investimenti nelle tecnologie di riduzione del carbonio e nei SAF, che creeranno posti di lavoro in questo momento critico e aumenteranno i progressi del trasporto aereo verso l’obiettivo di ridurre le emissioni del trasporto aereo a metà dei livelli 2005 entro il 2050.
Gli attuali tassi di produzione di SAF sono troppo bassi perceè l’aviazione raggiunga questo obiettivo, nonostante il potenziale comprovato dei SAF e gli sforzi delle compagnie aeree fino ad oggi.
Il SAF è in grado di ridurre le CO2 lifecycle emissions fino all’80% rispetto al conventional jet fuel. I SAF utilizzano sustainable fuel sources che non competono con cibo o acqua o danneggiano la biodiversità.
A causa dei numerosi test e investimenti effettuati dalle compagnie aeree, i SAF sono certificati come sicuri, sostenibili e pronti all’uso. Oltre 250.000 voli sono già decollati con una miscela di SAF”, afferma IATA.
“Le enormi quantità di denaro che i governi stanno investendo nella ripresa economica da COVID-19 sono un’opportunità per creare un’eredità di transizione energetica per l’industria aeronautica. Per raggiungere questo obiettivo, i governi, la comunità finanziaria e i produttori di carburanti, sia grandi che piccoli, devono collaborare con l’obiettivo di aumentare rapidamente la produzione di sustainable aviation fuel accessibile”, afferma Alexandre de Juniac, IATA’s Director General and CEO.
IATA stima che l’attuale produzione di SAF sia di 50 milioni di litri all’anno. Per raggiungere un punto in cui la scala della produzione vedrà i costi del SAF scendere a livelli competitivi con il jet fuel, la produzione deve raggiungere 7 miliardi di litri o il 2% del consumo del 2019.
“Per quanto le compagnie aeree vogliano utilizzare i SAF, la produzione è ben al di sotto della scala necessaria affinché i prezzi scendano a livelli competitivi. Raggiungere il giusto prezzo è ancora più cruciale quando le perdite del settore e il livello del debito aumentano. Ma se i governi possono sfruttare questo momento unico per combinare un quadro fiscale e normativo sicuro a sostegno della SAF production con l’assegnazione diretta dei fondi di stimolo alla SAF production, è possibile raggiungere il 2% tipping point nel 2025. Ciò consentirebbe voli più verdi, di creare posti di lavoro e alimentare la ripresa economica insieme”, ha detto de Juniac.
IATA e la più ampia comunità aeronautica sono pronte a collaborare con l’IEA, i governi e le fuel companies per ridurre le emissioni dell’aviazione con i SAF. “I SAF sono la nostra più grande opportunità di riduzione delle emissioni. È giunto il momento di spingerli in avanti in modo che, insieme, possiamo ottenere importanti carbon reductions sulla strada verso un fossil fuel-free flight”, ha affermato de Juniac.
(Ufficio Stampa IATA)