In un contesto di nuova crisi legata alla guerra tra Russia e Ucraina, il Board of Directors presieduto da Éric Trappier ha approvato i risultati 2021 di Dassault Aviation.
“La crisi Covid-19 è proseguita nel 2021. Il Gruppo si è adattato nel corso dell’anno e ha aggiornato regolarmente le proprie misure di prevenzione, protezione dei dipendenti e lavoro a distanza in risposta alle linee guida emanate dalle autorità. L’attività economica globale ha visto un forte rimbalzo nel 2021. Tuttavia, questa rapida ripresa ha causato un’interruzione della catena di approvvigionamento in un contesto di tensione inflazionistica. Il 2021 è stato anche caratterizzato da crescenti pressioni ambientali.
Per Dassault Aviation, il 2021 è stato un buon anno sia per il settore dell’aviazione civile che per quello militare, con un’eccezionale raccolta ordini di 100 aeromobili (49 Rafale e 51 Falcon) e un fatturato netto di 7,2 miliardi di euro. Inoltre, il Gruppo ha consegnato 30 Falcon (rispetto alla guidance di 25) e 25 Rafale (coerente con la guidance).
La guidance per il 2022 prevede la consegna di 13 Rafale e 35 Falcon. Le vendite nette saranno in calo rispetto al 2021”, afferma Éric Trappier.
L’acquisizione ordini nel 2021 è stata di 12,080 miliardi di EUR rispetto a 3,463 miliardi di EUR nel 2020. L’esportazione rappresentava il 74%. Il backlog consolidato al 31 dicembre 2021 (determinato secondo IFRS 15) era pari a 20,762 miliardi di EUR, rispetto a 15,895 miliardi di EUR al 31 dicembre 2020.
L’adjusted operating income per il 2021 è stato di 527 milioni di EUR, rispetto ai 261 milioni di EUR del 2020. Il margine operativo è stato del 7,3%, contro il 4,8% del 2020.
L’adjusted net income per il 2021 è aumentato del 75% a 693 milioni di EUR rispetto ai 396 milioni di EUR del 2020. Adjusted net margin pari al 9,6% nel 2021, 7,2% nel 2020.
Net income per share per il 2021 pari a €8,34, comparati con €4,76 nel 2020.
(Ufficio Stampa Dassault Aviation)