Ryanair Holdings ha registrato un Profit After Tax (PAT) nel primo trimestre (1° aprile – 30 giugno) di 170 milioni di euro (pre-exceptionals), rispetto a una Q1 loss dell’anno precedente di 273 milioni di euro, ma ben al di sotto dei 243 milioni di euro registrati nel Q1 FY20 (pre-Covid).
“Ryanair nel trimestre ha trasportato 45,5 milioni di clienti (8,1 milioni nello stesso periodo dello scorso anno, +461%), con un load factor del 92% (73% lo scorso anno). Ricavi nel trimestre pari a 2,60 miliardi di euro (0,37 miliardi di euro nello stesso periodo dello scorso anno, +602%), profit after tax pari a 170 milioni di euro (perdita di 273 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno).
Durante questo trimestre il traffico del primo trimestre ha registrato una forte ripresa a 45,5 milioni da 8,1 milioni (+9% rispetto a pre-Covid). 73 B737-8200 “Gamechangers” sono stati consegnati prima del picco S.22. Capacità S.22 in vendita al 115% dei livelli S.19 (pre-Covid). Indebitamento netto ridotto a 0,4 miliardi di euro al 30 giugno (31 marzo: 1,45 miliardi di euro)”, afferma Ryanair.
Michael O’Leary di Ryanair, ha dichiarato: “Ryanair mette la sostenibilità al centro della nostra crescita. Quest’estate utilizzeremo 73 nuovi velivoli B737 “Gamechanger”, offrendo il 4% di posti in più, consumando il 16% in meno di carburante e riducendo le emissioni acustiche fino al 40%.
Continuiamo a lavorare per accelerare la produzione di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF). Stiamo investendo nella nostra partnership con il Sustainable Aviation Research Centre del Trinity College di Dublino e ad aprile abbiamo annunciato una partnership con Neste per alimentare fino a un terzo di tutti i nostri voli dall’aeroporto di Schiphol (AMS) con una miscela SAF al 40%. Ryanair spera di alimentare il 12,5% dei nostri voli utilizzando SAF e di ridurre la nostra CO2 per pax/km del 10% a 60 grammi entro il 2030. Stiamo lavorando con A4E e l’UE per accelerare la riforma del cielo unico europeo per migliorare l’efficienza dell’ATC e ridurre i ritardi dei voli.
I nostri piani di crescita fino al 2026 vedranno Ryanair creare oltre 6.000 posti di lavoro ben retribuiti per professionisti dell’aviazione altamente qualificati in tutta Europa. Nei prossimi 3 anni, prevediamo di espandere i nostri centri di formazione all’avanguardia, investendo oltre 100 milioni di euro in altre 2 strutture di formazione (una nella penisola iberica e una nella CEE) ad alta qualificazione. Quest’estate prendiamo in consegna il primo di 8 nuovi CAE full flight simulators. Continuiamo a investire massicciamente nei nostri team di ingegneria e manutenzione e di recente abbiamo annunciato una nuova struttura di manutenzione a Malta, oltre agli hangar di nuova apertura a Kaunas (Lituania) e Shannon (Irlanda).
Dopo l’inizio della ripresa post-Covid nei viaggi aerei questa primavera, ci siamo mossi rapidamente con i nostri sindacati per negoziare accordi di ripristino salariale accelerato, in modo da poter ripristinare i tagli salariali concordati in precedenza non appena la nostra attività tornerà ai livelli pre-Covid.
Con Boeing abbiamo in programma di ricevere oltre 50 Gamechanger in più prima dell’S.23. Il 50% della capacità S.23 è ora in vendita e di recente abbiamo annunciato una nuova base a Belfast Intl. (S.23), un 4° aeromobile con base a Venezia (W.22) e l’inizio dei voli da Forlì (W.22). Grazie al nostro portafoglio ordini di 210 B737 e alla capacità disponibile, Ryanair Group prevede di crescere da 149 milioni di passeggeri (pre-Covid) a oltre 225 milioni di passeggeri all’anno entro il FY26.
Mentre i settori sono aumentati di quasi il 330% e il traffico è aumentato del 460%, i costi operativi sono aumentati solo del 250% a 2,38 miliardi di euro (incluso un aumento significativo del 560% del fuel), guidati da costi variabili inferiori. Costi inferiori, insieme a load factor più elevati, hanno visto l'(ex-fuel) unit cost per passenger scendere a €30.
Pur restando fiduciosi che l’alto tasso di vaccinazioni in Europa consentirà all’industria aerea e del turismo di riprendersi completamente e finalmente di lasciarci alle spalle il Covid, non possiamo ignorare il rischio di nuove varianti Covid nell’autunno 2022. La nostra esperienza con Omicron lo scorso novembre e l’invasione dell’Ucraina a febbraio, mostra quanto sia fragile il mercato dei viaggi aerei e la forza di qualsiasi ripresa dipenderà enormemente dall’assenza di sviluppi negativi o inaspettati nel resto del FY23.
Abbiamo una visibilità limitata nella seconda metà del secondo trimestre e una visibilità quasi nulla nel secondo semestre. Con la mancanza di visibilità, la volatilità dei prezzi del petrolio, il potenziale Covid, i rischi geopolitici e della supply chain, è troppo presto per fornire una PAT guidance significativa per il FY23 in questo momento. Speriamo di essere in una posizione migliore per farlo con i risultati semestrali di novembre ma, come mostra la nostra esperienza con Omicron lo scorso novembre e con l’Ucraina a febbraio, qualsiasi guidance è soggetta a un cambiamento molto rapido rispetto a eventi imprevisti che sono ben al di fuori del nostro controllo durante quella che rimane una ripresa molto forte ma ancora fragile”.
(Ufficio Stampa Ryanair)