IATA ha risposto a una dichiarazione del Director General of the World Health Organization a conclusione della 15th meeting of the International Health Regulations, in cui dichiarava che il COVID non era più una public health emergency of international concern (PHEIC) (emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale).
Conrad Clifford, IATA Deputy Director-General, ha dichiarato: “È una buona notizia che il WHO abbia formalmente riconosciuto che il COVID non rappresenta più una public health emergency of international concern. Le recenti decisioni, ad esempio dei governi cinese e statunitense, di allentare le ultime restrizioni COVID rimaste sui viaggi, sono la prova che il mondo sta facendo del suo meglio per tornare alla normalità. Ma è importante non dimenticare mai quale terribile disastro è stata la pandemia. Soprattutto è stata una tragedia per le famiglie che hanno perso i propri cari, ma è stato anche un disastro economico e sociale su vasta scala, con conseguenze che restano ancora da comprendere correttamente. Ecco perché è così importante imparare le lezioni di questa pandemia per assicurarci di essere meglio preparati a gestire le future emergenze sanitarie con molta meno distruzione di vite e mezzi di sussistenza.
Dal punto di vista dei viaggi, sappiamo che la mancanza di basi scientifiche, coerenza o una chiara comunicazione delle restrizioni introdotte dai governi ha fatto sì che molte di loro abbiano avuto un impatto minimo sulla diffusione del virus, ma hanno esacerbato i disagi causati a milioni di persone che non potevano più visitare le loro famiglie o proseguire i loro affari. Per l’aviazione, ciò ha significato milioni di posti di lavoro a rischio e connettività aerea globale ritardata di anni. Pertanto, è importante che i governi tengano conto delle lezioni del COVID: cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato. Le decisioni prese durante la prossima global public health emergency dovrebbero essere coerenti, fondate sulla scienza, valutate in base al rischio e ben comunicate.
Allo stesso modo, riconoscendo il ruolo vitale che l’aviazione ha svolto nel garantire la circolazione di vaccini, medicinali, equipaggiamenti e personale medico, i governi dovrebbero compiere ogni sforzo per mantenere global air connectivity and supply chains e per designare il personale dell’aviazione come lavoratori chiave, piuttosto che essere soggetto a rigide restrizioni di quarantena.
Una migliore preparazione richiederà una collaborazione più efficace, ad esempio tra i governi e l’industria e tra i settori dell’aviazione e della sanità. IATA si impegna a lavorare con partner globali, tra cui il WHO e l’ICAO, per implementare nuove migliori pratiche e linee guida e garantire un approccio più resiliente e di successo alla gestione e alla salvaguardia della salute pubblica e del benessere negli anni futuri”.
(Ufficio Stampa IATA)