L’Aeronautica Militare ha completato venerdì 4 agosto il rischieramento in Giappone degli assetti che saranno coinvolti nell’esercitazione congiunta con la Koku Jieitai, la Forza aerea di autodifesa giapponese o Japan Air Self-Defense Force (JASDF).
“Partiti il 30 luglio dalle basi di Pratica di Mare, Amendola e Pisa, i velivoli hanno fatto scalo a Doha (Qatar), Malé (Maldive) e Singapore, dove hanno dovuto attendere due giorni che il tifone Khanun perdesse forza, rendendo nuovamente agibili i cieli del Mar Cinese Orientale. Sono quindi atterrati alla base aerea di Komatsu, nella prefettura di Ishikawa, tre caccia di 5^ generazione F-35A provenienti dal 32° Stormo di Amendola e uno dal 6° Stormo di Ghedi; tre KC-767A, di cui due in versione tanker per riferimento in volo e uno main body per trasporto di attrezzature e personale, e un velivolo G-550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning), sistema multi-sensore per sorveglianza aerea e C3 (Comando, Controllo, Comunicazioni) provenienti dal 14° Stormo di Pratica di Mare; un aereo da trasporto tattico C-130J in assetto SAR (Search And Rescue) oceanico, proveniente dalla 46a Brigata di Pisa. Un ulteriore C-130J in assetto SAR oceanico, che ha scortato gli altri velivoli fino al Giappone, per poi rischierarsi a Singapore per garantire il rientro degli assetti italiani.
Il rischieramento a oltre 10.000 km dall’Italia di velivoli così diversi, a copertura di tutte le principali tecnologie dell’Aeronautica Militare, è stata prova – per la Forza Armata – di competenze avanzate in ambito “air expeditionary” e di comando e controllo, oltre che dimostrazione concreta della varietà di assetti pregiati che compongono la spina dorsale del potere aerospaziale nazionale”, afferma L’Aeronautica Militare.
“Oggi è un giorno importante e simbolico per l’aviazione italiana e giapponese”, ha commentato il Col. Luca Crovatti, Mission Commander del rischieramento in Giappone, riferendosi al Raid Roma-Tokyo del 1920. “All’epoca, due coraggiosi piloti italiani arrivarono in Giappone dopo tre mesi di viaggio a bordo di semplici biplani. Quest’anno, nel Centenario dell’Aeronautica Militare, abbiamo replicato questo viaggio con assetti tra i più avanzati al mondo”.
“Al loro arrivo a Komatsu, gli equipaggi italiani sono stati accolti dal Col. Atsushi Miyake, Flight Group Commander della JASDF, e da un F-15J con una livrea speciale dedicata al Centenario dell’Aeronautica Militare. Saranno infatti quattro gli F-15 del 6° Stormo di Komatsu, supportati da un KC-767 del 1st Tactical Airlift Group, a prendere parte alla missione addestrativa che vedrà il personale delle due forze armate confrontarsi e condividere competenze e tattiche soprattutto in termini di interoperabilità”, prosegue l’Aeronautica Militare.
Il Col. Crovatti ha spiegato: “Nei prossimi giorni, i nostri piloti, operatori di volo e tecnici si addestreranno insieme ai colleghi giapponesi della Koku Jieitai, per condividere tecniche, obiettivi addestrativi e procedure operative. Attraverso eventi come questo, e grazie alla collaborazione su ambiziosi programmi tecnologici, Italia e Giappone contribuiranno a innalzare gli standard operativi e di addestramento delle Forze aeree del futuro”.
“I rapporti di collaborazione tra Aeronautica Militare e JASDF includono anche l’accordo per l’addestramento avanzato di student pilot presso l’International Flight Training School (IFTS), basata a Decimomannu, mentre, a livello governativo, il Giappone – insieme al Regno Unito – sono partner dell’Italia nel Global Combat Air Programme (GCAP), programma di collaborazione internazionale finalizzato alla realizzazione di una piattaforma da combattimento aereo di nuova generazione per operazioni multi-dominio”, conclude l’Aeronautica Militare.
(Ufficio Stampa Aeronautica Militare – Photo Credits: Aeronautica Militare)