La EASA Annual Safety Conference di quest’anno ha avuto come tema “Safety – technology – and the human dimension”, concentrandosi sull’importanza critica dell’essere umano ben addestrato nel mantenere sicure le aviation operations e sulla parallela necessità di applicare la tecnologia con prudenza per migliorare l’aviation safety.
“L’essere umano sarà al centro dell’aviazione per decenni”, ha affermato Florian Guillermet, Executive Director of EASA, nel suo discorso di apertura. “È nostra responsabilità considerare come gli sviluppi tecnologici, come l’intelligenza artificiale, possano supportare l’essere umano per rendere l’aviazione ancora più sicura. Dobbiamo chiederci costantemente: l’aviazione è il più sicura possibile?”
“L’EASA ha sfruttato l’opportunità della conferenza per chiarire il suo approccio alle proposte dei produttori che prevedono un pilota, anziché due, in cockpit per fasi specifiche del volo, un concetto denominato “Extended Minimum Crew Operations” (eMCO). Per supportare l’eMCO, i produttori stanno lavorando a uno “smart cockpit” che utilizza tecnologia e automazione per ridurre il crew workload, facilitare il decision-making, migliorare l’information management e rilevare pilot fatigue or incapacitation”, afferma EASA.
“L’EASA ha chiarito fin dall’inizio che approveremo nuove funzionalità solo dopo aver dimostrato di apportare vantaggi in termini di sicurezza”, ha affermato Guillermet. “Stiamo ora adeguando i nostri compiti normativi per chiarire esattamente cosa intendiamo con questo”.
“Questo argomento è stato discusso ulteriormente durante il primo panel della conferenza, che ha esaminato più ampiamente il ruolo della tecnologia nel migliorare l’aviation safety. Il panel ha evidenziato che tutte le parti interessate vogliono prima vedere le modifiche al cockpit, in modo da poter valutare se queste effettivamente migliorano la sicurezza mantenendo l’attuale modo di operare, ovvero con due piloti in cockpit. Come principio generale, qualsiasi nuova tecnologia o concetto nell’aviazione deve sempre migliorare la sicurezza.
Altri due panel si sono concentrati su azioni a lungo termine per affrontare gli attuali rischi per la sicurezza. Il primo panel si è concentrato sulle interferenze con la global navigation satellite system (GNSS) navigation in prossimità di zone di conflitto, dove il blocco o la falsificazione dei segnali (jamming and spoofing) rappresenta un problema per i piloti in quelle zone. Mentre attualmente la sicurezza è garantita dalla pilot awareness sui potenziali problemi, si è convenuto che a lungo termine è necessaria una soluzione tecnologica più resiliente a livello di sistema per salvaguardare meglio il processo decisionale.
Il secondo panel ha esaminato gli human factors in runway incursions, riferendosi in particolare alla necessità di prevenire il ripetersi del tipo di incidente visto ad Haneda, Tokyo, il 2 gennaio 2024, dove cinque persone hanno perso la vita a causa di una aircraft collision sulla pista. Il panel ha discusso se gli esseri umani fossero l’“anello debole” o piuttosto un fattore forte nella prevenzione di tali eventi. In entrambi i casi, un migliore utilizzo della tecnologia per facilitare il processo decisionale è stato visto come un passo importante per ridurre il numero di quegli incidenti o inconvenienti”, prosegue EASA.
“I restanti due panel hanno esaminato più da vicino gli esseri umani stessi. Le aspettative della società sono state viste come un motore per il cambiamento tecnologico, in particolare per motivi ambientali, per ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi climatici dell’Unione Europea. Mentre l’aviazione è responsabile di meno del 4% delle emissioni totali che contribuiscono al cambiamento climatico secondo Our World in Data, c’è ancora un’urgente necessità di limitarne l’impatto. Anche la riduzione del rumore è stata vista come un importante motore per l’innovazione.
Tutti i panel hanno sottolineato l’importanza di una well-trained human workforce in tutti i settori dell’aviazione e la discussione finale si è concentrata sulla necessità di attrarre una nuova generazione di personale nell’aviazione, alcuni dei quali avranno bisogno di competenze completamente nuove con lo sviluppo della tecnologia.
I relatori nei panel, gli interventi e i flash talk hanno spaziato tra autorità nazionali, industria, associazioni di piloti, gli organismi dell’UE e vari altri esperti di aviazione. La conferenza si è tenuta a Budapest, Ungheria, dal 30 al 31 ottobre 2024 sotto gli auspici della Hungarian EU presidency e vi hanno partecipato circa 220 persone”, conclude EASA.
(Ufficio Stampa EASA)