Organizzata dall’Aeronautica Militare in collaborazione con il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), l’Esercitazione “Grifone 2025” si è tenuta in Valtellina tra il 9 ed il 13 giugno scorsi.
Si è trattato di un evento interforze, internazionale ed interagenzia focalizzato sulla Ricerca e Soccorso aereo (SAR). Fulcro delle attività di volo è stata l’aviosuperficie “Avio Valtellina” di Caiolo, poco distante da Sondrio, che ha accolto, durante i giorni di massimo sforzo, circa 500 partecipanti e 8 aeromobili (7 elicotteri e 1 aereo della Polizia, utilizzato come ricognitore).
Nello specifico:
Marina Militare (1 SH-90 – Stazione marittima elicotteri di Sarzana-Luni);
Aeronautica Militare (1 HH-139B del 15° Stormo di Cervia e 1 TH-500 del 72° Stormo di Frosinone);
Carabinieri (1 UH-169 del 3° Nucleo Elicotteri Carabinieri – Bolzano);
Guardia di Finanza (1 UH-169A della Sezione Aerea di Varese);
Polizia di Stato (1 P-68 Reparto Volo di Malpensa);
Ejercito del Aire (Spagna – 1 AS 332);
Luftwaffe (Svizzera – 1 AS 332).
L’attività è pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare (A.M.) attraverso il Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA), che si è occupato del coordinamento delle operazioni aeree su un’area ampia e molto impegnativa per equipaggi e tecnici di elisoccorso.
Oltre 80 i soccorritori del CNSAS appartenenti a tutte le diverse specializzazioni del Corpo che, coadiuvati da personale del SAGF (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza) e elementi della Protezione Civile locale, si sono occupati delle operazioni terrestri.
L’Esercitazione (oltre 80 sortite e 48 ore di volo) ha riguardato tutte le attività tipiche del SAR in ambiente montano ed impervio: dall’imbarco e sbarco di squadre, barelle, unità cinofile, fino alle operazioni al verricello e al recupero di infortunati e dispersi. Del dispositivo sanitario – a guida A.M. – ha fatto parte anche personale della Croce Rossa Italiana (Comitati di Sondrio e di Morbegno) con medici, infermieri, strumentazione e attrezzature. Impiegate con gli equipaggi di volo militari anche le Infermiere Volontarie CRI con qualifica AASAR (Assistente dell’Aria – SAR).
Novità dell’edizione 2025 è l’inserimento di droni negli scenari esercitativi: questo strumento risulta sempre più utile nelle prime fasi di ricerca, autonomamente o con l’utilizzo contemporaneo – ma in zone separate – del mezzo aereo. La Squadra Emergenza Droni (SED) della Protezione Civile della Provincia di Sondrio ha quindi fornito mezzi e personale qualificato per integrarsi perfettamente nel dispositivo messo in piedi dalla “Grifone”, mentre altri droni del CNSAS sono stati utilizzati a seguito delle squadre di ricerca.
Ancora una volta la “Grifone” ha riprodotto uno scenario più realistico possibile, lo stesso che la “macchina dei soccorsi” affronterebbe in caso di reale intervento esteso e prolungato. Tutte le predisposizioni utili a creare un campo efficiente e capace di sostenere una molteplicità di servizi essenziali sono state assicurate da personale del Comando Logistico dell’A.M., in particolare provenienti dal 3° Stormo di Villafranca, massima espressione della logistica di proiezione.
Eventi come quello tenutosi in Valtellina forniscono anche occasioni di cooperazione internazionale, in particolare con le nazioni le cui aree di responsabilità SAR confinano (o sono molto vicine) con l’Italia, come Svizzera e Spagna.
L’interesse specifico su coordinamenti, tecniche e procedure espresse durante la “Grifone” è sempre elevato: una riprova ne è la costante presenza di osservatori stranieri. Anche quest’anno una ventina di militari provenienti da 8 nazioni partner hanno assistito alle principali fasi di tutta l’attività esercitativa.
(Ufficio Stampa Aeronautica Militare – Photo Credits: Aeronautica Militare)