Falcon Strike 2025: cooperazione internazionale e tecnologia nei cieli del Mediterraneo

Falcon Strike 2025: cooperazione internazionale e tecnologia nei cieli del MediterraneoSi è conclusa venerdì 14 novembre la Falcon Strike 2025, l’evento addestrativo più importante dell’anno organizzato dall’Aeronautica Militare. Per due settimane i cieli del Mediterraneo sono diventati un laboratorio di integrazione tra piattaforme di quarta e quinta generazione, capacità interforze e componenti navali, in uno scenario addestrativo che rispecchia le sfide della sicurezza contemporanea.

A sottolineare l’importanza dell’attività, in occasione del Media Day, è stato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale S.A. Antonio CONSERVA, che ha evidenziato come l’esercitazione rifletta la complessità degli scenari attuali: “Noi operiamo in scenari dove abbiamo una minaccia aerea, terrestre, navale e cyber e una minaccia che possiamo definire anche spaziale – ha spiegato il Generale – I nostri equipaggi si addestrano per far fronte a questa complessità e alle sfide tecnologiche che ne derivano. Con la Falcon Strike 2025 abbiamo raggiunto un ulteriore livello di capacità operativa e di prontezza dei nostri assetti”.

Una visione condivisa dal Comandante del Comando Squadra Aerea -1ª Regione Aerea, Generale S.A. Silvano FRIGERIO, che ha sottolineato, nella stessa occasione, il valore dell’interoperabilità: “Dobbiamo puntare alla massima integrazione tra 4ª e 5ª generazione e alla massima interoperabilità tra equipaggi di Nazioni diverse. Nell’Alleanza Atlantica – ha continuato il Generale – lo facciamo da oltre 70 anni: la sfida è portare queste capacità al massimo livello”.

“La FS 2025, condotta dall’Aeronautica Militare e giunta alla sua terza edizione è volta al termine con un bilancio di oltre 1.000 militari coinvolti, più di 50 velivoli rischierati, circa 460 sortite e più di 1.000 ore di volo effettuate in due settimane di attività, dal 3 al 14 novembre. All’esercitazione hanno partecipato le forze aeree di cinque Nazioni – Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Grecia – con velivoli di 4ª e 5ª generazione, insieme ad assetti da supporto, sorveglianza, rifornimento e comando e controllo, e il coinvolgimento della Marina Militare e della Royal Navy britannica, riflettendo così la dimensione multidominio dell’attività.

La direzione dell’esercitazione è stata affidata al Comando per le Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico, che attraverso la EXCON di Amendola – il centro decisionale dell’intera attività addestrativa – ha gestito la pianificazione, il coordinamento e la conduzione delle missioni in tempo reale, garantendo coerenza operativa e un uso integrato delle diverse capacità nazionali e alleate.

Parallelamente al lavoro di direzione esercitativa, sono stati decisivi i reparti e gli assetti rischierati nelle diverse basi nazionali. Per l’Aeronautica Militare, dal 32° Stormo di Amendola hanno operato F-35A, F-35B e MQ-9, integrati dai Typhoon del 4°, 51° e 36° Stormo e dai T-346 del 61° Stormo. Il 14° Stormo ha assicurato rifornimento in volo e sorveglianza con i KC-767A e l’E-550 CAEW, mentre la 46ª Brigata Aerea ha garantito mobilità e supporto con KC-130J e C-130J. Il 3° Stormo di Villafranca ha assicurato il supporto logistico e infrastrutture campali, mentre il Reparto Mobile di Comando e Controllo (RMCC) ha garantito la piena integrazione dei dati e il coordinamento tra i diversi assetti impiegati. Determinante anche il lavoro svolto dal Reparto Servizi di Coordinamento e Controllo Aeronautica Militare (RSCCAM) in collaborazione con ENAV per coinvolgimento dello spazio aereo di competenza del Centro di controllo d’area di Roma e del Centro di controllo d’Area di Brindisi; esempio di sinergia civile-militare sempre più cruciale nel garantire la sicurezza del volo nello spazio aereo nazionale. A supporto del dispositivo Communication and Information System (CIS) il personale della 3ª Divisione del Comando Logistico tramite i suoi Reparti (4ª Brigata Telecomunicazioni Sistemi D.A/A.V., Re.S.I.A., 1° R.T.C. e 2° R.T.C.).

Oltre agli assetti dell’Aeronautica Militare hanno partecipato all’evento addestrativo anche velivoli della Marina Militare quali F-35B e AV-8B Harrier. Al fianco degli assetti italiani hanno operato gli F-35 statunitensi e britannici, i Rafale francesi, gli F-16 greci e la Prince of Wales della Royal Navy, perfettamente integrati nel dispositivo multinazionale”, afferma l’Aeronautica Militare.

“Tra le attività più rilevanti dell’esercitazione figura l’operazione Air Landed Aircraft Refuelling Point (ALARP) condotta presso il 36° Stormo di Gioia del Colle, dove specialisti italiani e britannici – supportati dal 3° Stormo di Villafranca – hanno effettuato il rifornimento rapido a motori accesi su due velivoli F-35B (conosciuto in gergo tecnico come “Hot Pit Refuelling”), per poi decollare rapidamente per il proseguimento della propria missione operativa. Un’operazione che consente ai velivoli di tornare immediatamente in volo, aumentando la capacità di risposta in scenari ad alta intensità e migliorando la prontezza dell’intero dispositivo. Di rilievo anche le attività di cross-maintenance, che hanno visto l’interazione di specialisti italiani e alleati nel fornire supporto tecnico e manutentivo ai velivoli: un tassello strategico per garantire continuità operativa in scenari avanzati e per consolidare l’interoperabilità tra le forze alleate. Tutto ciò ha permesso di testare il concetto Agile Combat Employment (ACE), ovvero la capacità di spostarsi da una base e di rigenerare in luoghi geograficamente dispersi la propria capacità operativa aerea, per poi continuare a condurre la missione assegnata.

Una cooperazione tecnica che consente di condividere procedure, strumenti e competenze, rafforzando la continuità operativa anche in contesti distribuiti e complessi”, prosegue l’Aeronautica Militare.

“Pur avendo Amendola come centro nevralgico, la Falcon Strike 2025 ha coinvolto un ampio bacino di basi e aree operative: Grosseto, Gioia del Colle, Decimomannu, Sigonella, Pratica di Mare, Brindisi e Pisa. Nell’esercitazione il Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze di Salto di Quirra (PISQ) ha generato scenari addestrativi complessi, permettendo lo svolgimento di attività congiunte tra componenti aeree, navali e terrestri, elemento chiave per sviluppare una risposta multidominio, oggi imprescindibile nella difesa dello spazio euro-atlantico”, continua l’Aeronautica Militare.

“La Falcon Strike 2025 si chiude con un bilancio pienamente positivo, frutto della sinergia tra i reparti nazionali e le forze alleate. La rilevanza dell’esercitazione è stata sottolineata anche nel corso della recente Fighter Conference, in cui l’esercitazione è stata citata come esempio concreto di cooperazione interforze e multidominio. L’Aeronautica Militare conferma così la capacità di integrare mezzi, tecnologie e competenze in un dispositivo internazionale coerente ed efficace, consolidando il ruolo del Paese come attore responsabile e affidabile per la sicurezza euro-atlantica. Un risultato che unisce tecnologia, addestramento e capitale umano – elementi che, insieme, garantiscono la sicurezza nazionale e rafforzano la postura euro-atlantica del Paese”, conclude l’Aeronautica Militare.

(Ufficio Stampa Aeronautica Militare – Photo Credits: Troupe Azzurra – Aeronautica Militare)

 

2025-11-14