International Fighter Conference 2025: l’Aeronautica Militare promuove il dibattito sul potere aerospaziale

International Fighter Conference 2025: l'Aeronautica Militare promuove il dibattito sul potere aerospazialeL’Aeronautica Militare informa: “Si è conclusa il 6 novembre a Roma, presso lo Sheraton Hotel Parco de’ Medici, la 25^ edizione dell’International Fighter Conference (IFC), l’evento di assoluto rilievo internazionale organizzato da Defence IQ con il supporto dell’Aeronautica Militare. L’IFC, ospitata quest’anno per la prima volta in Italia, ha riunito circa 450 leader militari ed esperti dell’industria, dell’università e della ricerca da diversi Paesi del mondo, per analizzare gli sviluppi strategici del potere aerospaziale. La tre giorni si è concentrata sulla risposta alla crescente competizione geopolitica e sulla necessità di adottare tecnologie di Sesta Generazione (GCAP/FCAS), intelligenza artificiale (AI) e l’architettura abilitante del Combat Cloud per garantire la Superiorità Aerea in uno scenario strategico sempre più conteso.

L’International Fighter Conference ha rappresentato una ulteriore opportunità per l’Aeronautica Militare per riaffermare la propria leadership dottrinale e tecnologica in Europa e nel mondo. Una nutrita rappresentanza di personale della Forza Armata, proveniente sia dallo Stato Mggiore e dagli Alti Comandi che dagli Enti operativi e della formazione, inclusi i frequentatori dei corsi dell’Accademia Aeronautica e della Scuola Marescialli, ha preso parte ai lavori, investendo nel capitale umano che sarà il vero protagonista nell’impiego delle nuove piattaforme e delle disruptive technologies, come l’Intelligenza Artificiale, oltre che dei sistemi d’arma di futura generazione”.

“Ad aprire i lavori martedì 4 novembre il Generale di Squadra Aerea Giovanni Balestri, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il cui intervento ha sottolineato l’importanza strategica del dialogo in un contesto di sicurezza globale in cui il livello di difesa non è più definito da singole piattaforme, ma dalla capacità di integrare domini e trasformare i dati in un vantaggio strategico decisionale e cognitivo. Il Gen. Balestri ha evidenziato come sia “fondamentale promuovere il potere aereo attraverso la collaborazione e l’innovazione“, poiché la superiorità operativa si è spostata dal mero controllo dello spazio aereo fisico al controllo dello spazio decisionale. Ha inoltre illustrato il continuum strategico della Forza Armata, che vede la flotta di F-35 operare come un vero e proprio “laboratorio vivente” per testare i concetti operativi di Sesta Generazione. A tal riguardo, è stata valorizzata l’esercitazione Falcon Strike 2025, in corso presso il 32° Stormo di Amendola. L’esercitazione, focalizzata sul perfezionamento delle capacità operative dei caccia di 5ª generazione in un contesto interforze e multinazionale, è un banco di prova del multidominio perché integra i domini Aria, Mare, Terra e Cyber, con la Superiorità Decisionale al centro dell’attività. L’ottimizzazione del flusso di dati e la gestione del Comando e Controllo (C2) in scenari ad alta densità rendono la Falcon Strike 2025 un “laboratorio fondamentale per i concetti operativi basati sui dati che costituiranno la spina dorsale del futuro Combat Cloud del GCAP““, prosegue l’Aeronautica Militare.

“Tra le tematiche di spicco affrontate nell’IFC, l’Aeronautica Militare ha posto particolare enfasi sul tema della formazione, con l’International Flight Training School (IFTS), realizzato in partnership strategica con Leonardo e CAE e presentato quale fiore all’occhiello nazionale.

Il Generale di Brigata Aerea Paolo Rubino, Capo di Stato Maggiore del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare / 3ª Regione Aerea, ha illustrato l’innovazione e il modello virtuoso dell’IFTS, che pone l’Aeronautica Militare leader nel settore della formazione di piloti militari, come confermato dall’apprezzamento di numerose forze aeree straniere che hanno deciso di inviare i propri piloti militari a formarsi in Italia.

Il successo della scuola risiede nel modello di addestramento Live, Virtual, and Constructive (LVC). L’addestramento LVC fornisce l’esposizione necessaria alla gestione di molteplici asset virtuali – i precursori concettuali dei Collaborative Combat Aircrafts (CCA) – rivelandosi il meccanismo più efficace per instillare la “mentalità di sesta generazione” richiesta per massimizzare l’utilità del GCAP. La partecipazione del Gen. Rubino al panel sull’addestramento operativo avanzato ha confermato che l’Italia è attivamente impegnata a preparare i propri piloti e quelli dei Paesi partner a operare nel complesso ecosistema Multi-Dominio del futuro”, continua l’Aeronautica Militare.

“A chiudere i lavori, il Generale di Squadra Aerea Antonio Conserva, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha riaffermato che gli scenari geopolitici attuali, con l’emergere di nuove minacce quali missili ipersonici e sciami di droni, impongono all’Aeronautica Militare non un semplice aggiornamento, ma un vero e proprio “salto quantico” di capacità. Il Gen. Conserva ha sottolineato che l’incapacità di ottenere la superiorità aerea porta inevitabilmente a una guerra di attrito e ha ribadito la necessità di estendere la difesa aerospaziale fino allo Spazio e al Cyber per garantire la deterrenza Multi-Dominio.

La strategia per affrontare queste sfide si basa su sei pilastri fondamentali:

Abilitatori Strategici: l’urgenza per l’Europa rendersi autonoma con proprie capacità chiave come i sistemi satellitari per l’osservazione terrestre, comunicazione e in risorse militari essenziali quali il rifornimento in volo, il trasporto aereo strategico, il comando e controllo, e la difesa aerea e missilistica integrata.

Future Combat Air System (GCAP): il futuro è rappresentato dall’innovazione tecnologica e dipenderà da questa nuova piattaforma. L’Italia è inserita nel programma programma GCAP (Global Combat Air Programme) che verrà sviluppato in partnership internazionale e che non è solo un aereo ma un elemento centrale di un “sistema di sistemi” altamente interconnesso, un vero e proprio incubatore tecnologico nazionale. La flotta di F-35 sta già operando da laboratorio vivente per sperimentare le tecnologie (come la fusione dei dati) che confluiranno nel cuore del GCAP ovvero il Combat Cloud.

Sostenibilità e Profondità Logistica: le piattaforme tecnologiche non bastano, è essenziale passare a scorte di armamento e riserve logistiche scalabili e resilienti per sostenere operazioni prolungate in scenari ad alta intensità.

Capitale Umano: nessuna tecnologia può funzionare senza il personale adeguato. L’Aeronautica sta investendo nella selezione e formazione di nuove figure professionali come i Data Scientist e gli specialisti Cyber, che devono sviluppare una mentalità di nuova generazione per gestire sistemi complessi. A questo scopo, l’International Flight Training School (IFTS) è il centro di eccellenza che prepara gli aviatori a operare nell’ecosistema Multi-Dominio utilizzando l’addestramento virtuale (LVC).

Resilienza Infrastrutturale: gli aeroporti militari non sono solo strutture, ma punti nevralgici della deterrenza. Devono essere ammodernati per essere resilienti e capaci di reazione rapida, poiché “dove c’è una base, c’è capacità di reazione”.

Superiorità Informativa (C4ISR): i conflitti si vincono con la velocità decisionale. Per essere più rapidi dell’avversario, è fondamentale potenziare i sistemi di Comando, Controllo e Sorveglianza (C4ISR), dominare il cyberspazio e integrare l’Intelligenza Artificiale (AI) per l’elaborazione dei dati e favorire l’intervento dei decisori.

Il Gen. Conserva ha concluso ribadendo che la strategia dell’Aeronautica Militare, basata su un piano d’azione integrato e pragmatico, considera l’investimento nella difesa come un fattore cruciale per garantire la sicurezza, l’autonomia tecnologica e la prosperità del Paese”, conclude l’Aeronautica Militare.

(Ufficio Stampa Aeronautica Militare – Photo Credits: Troupe Azzurra – Aeronautica Militare)

2025-11-08