Le specie animali ‘aliene’, cioe’ quelle che invadono territori diversi da quelli dove sono nate, viaggiano spesso sugli aerei. Un ricercatore dell’universita’ di Oxford ha studiato le rotte di 3,2 milioni di voli, ed e’ riuscito a stabilire quali sono le mete d’arrivo dove attecchiscono con piu’ facilita’, ad esempio, zanzare e moscerini: infestano cioe’ maggiormente le regioni dove trovano un clima simile a quello di ‘partenza’. Lo studio, pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B, aveva l’obiettivo di scoprire in quali casi le specie aliene trovano nel paese di arrivo le condizioni piu’ adatte al loro proliferare. I dati sui voli sono stati incrociati con quelli di temperatura e umidita’ per stabilire la ‘distanza climatica’ fra origini e destinazioni delle specie.
“Gli animali che sono molto sensibili al clima, come le zanzare e i moscerini – spiega Andrew Tatem che ha condotto lo studio – hanno maggiori possibilita’ di invadere con successo i territori se trovano un clima simile al loro habitat naturale”. Il risultato principale della ricerca e’ stato che la ‘distanza climatica’ piu’ breve si ha nei mesi estivi, tra giugno e agosto. Questo lasso di tempo corrisponde anche al periodo di massima presenza di insetti in tutto il mondo, con un conseguente rischio maggiore di infestazione. Ad essere colpite sono quasi tutte le regioni del mondo, con una prevalenza per quelle che hanno maggiori commerci intercontinentali, come l’Europa, l’Asia e gli Stati Uniti. In qualche caso le zone infestate ricevono ospiti indesiderati in diversi periodi dell’anno. “Le Hawaii, ad esempio – spiega ancora Tatem – che sono l’ecosistema piu’ invaso del pianeta, sono molto vicine climaticamente all’America centrale in aprile, all’Asia in luglio e ai Caraibi in ottobre”. L’Europa, al centro dei traffici commerciali mondiali, raccoglie molte specie aliene ma ne e’ anche un ‘esportatore’: “Il moscerino della frutta del Mediterraneo – conferma l’esperto inglese – e’ uno degli organismi piu’ devastanti per l’agricoltura, e viene costantemente portato negli Stati Uniti sia dai carichi di frutta che dai passeggeri degli aerei che ne hanno nei loro bagagli”. Secondo gli autori, questo studio potra’ aiutare le autorita’ aeroportuali ad intervenire con piu’ decisione contro le specie aliene.
(ANSA)