LA CISL PRETENDE GARANZIE PER ALITALIA

La disastrosa situazione finanziaria di Alitalia impone interventi rapidi per il suo salvataggio. Sono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro ed il futuro del Trasporto Aereo Italiano. La cessione della Compagnia non può avvenire a porte chiuse, secondo un copione noto solo al Ministro Padoa Schioppa. Questo comportamento è indegno di un Paese civile.
La crisi di Governo non può essere un alibi per una vendita al buio e senza garanzie, perché Alitalia, pur devastata da anni di gestioni scellerate, costituisce ancora un bene fondamentale per lo sviluppo economico del Paese e per la mobilità dei cittadini italiani.

Il Governo deve rendere publiche le reali intenzioni di Air France/KLM su:

• FLOTTA: quantità e tipologia degli aeromobili dismessi; programmazione dell’ingresso di nuovi aerei e della sostituzione dei velivoli obsoleti;
• INVESTIMENTI: quantità, qualità e tempistica degli investimenti; ridistribuzione dei proventi generati dal traffico italiano negli Hub di Parigi e Amsterdam.
• RUOLO DI AZ SERVICE: attività di manutenzione, handling, ecc.
• NETWORK: copertura dei mercati naturali di Alitalia; futuro degli scali Alitalia in Europa e nel Mondo e prospettive per i dipendenti.
• RUOLO DI MALPENSA: missione industriale e prospettive future.
• ESUBERI: quantificazione per categorie, risorse e strumenti epr gestirli; tutela delle professionalità; prospettive per i dipendenti di AZ Express e Volare.
• CONTRATTI: rinnovi contrattuali; tutele normative e retributive per tutte le categorie.
• GOVERNANCE: quota azionaria e ruolo dello Stato Italiano nella nuova holding.

Le anticipazioni sul piano Franco/Olandese, se confermate, sono preoccupanti. Insieme al ridimensionamento di Malpensa ed alle incertezze sul futuro di AZ Service, si prevederebbe il fermo di 35/40 aeromobili con ingenti esuberi tra piloti ed assistenti di volo e reali investimenti in flotta solo dal 2012. Nei prossimi 4 anni la Compagnia non potrebbe sostituire gli obsoleti MD 80 e sviluppare la rete intercontinentale, con i soli 20 aerei di lungo raggio previsti sarebbe quindi impossibile presidiarne efficacemente il mercato.

Alitalia rimarrebbe un vettore regionale e contribuirebbe, con i suoi passeggeri, solo allo sviluppo degli HUB di Parigi e Amsterdam, impoverendo l’intera economia nazionale. A queste condizioni l’acquisizione della Compagnia sarebbe un colossale affare per Air France/KLM perché, con un minimo investimento, controllerebbe il ricco mercato italiano.

I margini per ottenere da Air France/KLM condizioni migliori per Alitalia, per tutti i suoi dipendenti e per il Paese sono ampi a vanno sfruttati adeguatamente.

Non sembrano convinti il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Economia che non vedono l’ora di liberarsi del problema.

La CISL impedirà all’Esecutivo di sottrarsi ai propri doveri istituzionali. Il futuro di Alitalia e dell’intero Trasporto Aereo nazionale vanno infatti garantiti a livello governativo, sul modello di quanto preteso dallo stato olandese per la fusione tra Air France e KLM.