In una giornata climaticamente perfetta il canadese Pete McLeod si impone nelle prove di qualificazione e mette a segno un tempo di tutto rispetto, talmente performante da rappresentare il record del tracciato di gara. Il suo tempo di 59.508 è irraggiungibile per tutti, e l’unico altro pilota che è riuscito a rimanere sotto il minuto di gara è stato Yoshi Muroya con un crono di 59.950.
Dopo un venerdì con numerosi errori dovuti al forte vento, la tradizionale sessione di qualifiche del sabato ha iniziato a far emergere le peculiarità di ogni singolo pilota, e il canadese McLeod – foto a sx – ha confermato la significativa crescita mostrata anche nella prima parte della stagione. Muroya si mantiene al top, con un secondo tempo molto significativo, così come dimostrano di poter reggere il confronto Petr Kopfstein e Martin Sonka, leader della classifica iridata a pari punti con il giapponese.
“Non ho bisogno di fare di più, ho solo bisogno di farlo di nuovo domani. Sto cercando di essere efficiente per far funzionare al meglio l’aereo”, ha dichiarato il canadese, reduce anche dal primo tempo nelle prove di qualificazione in Giappone prima di incorrere in una penalizzazione per aver superato i “G” nel giorno di gara. Trovandosi di fatto nella stessa delicata situazione del giappone Pete McLeod non ha potuto fare a meno di chiosare con “Avrò bisogno di un po’ di fortuna in questa corsa”.
Qualifica storta per Matthias Dolderer, campione del mondo uscente, estromesso senza tempo per aver superato il limite di “G” consentito per un tempo superiore ai 6 decimi di secondo; nel “Round of 14” dovrà vedersela subito con Muroya (foto sopra), in un testa a testa che potrebbe escludere già dal primo turno uno dei pretendenti al titolo (si ricorda comunque che il miglior tempo tra gli esclusi nel “Round on 14” si qualifica al turno successivo. Un Matthias Dolderer che in conferenza stampa non ha mancato di evidenziare la tecnicità di un tracciato come quello di Budapest, in cui nella fase embrionale della propria performance bisogna concentrarsi nel passaggio sotto il Ponte delle Catene, cui segue immediatamente dopo la necessità di concentrarsi per affrontare al meglio il gate d’ingresso e la successiva parte di percorso.
La categoria dei rookies ha invece visto il naturalizzato ungherese Genevey avere la meglio sugli altri 5 pretendenti, di conseguenza la Challenger Cup avrà un nuovo pretendente per il titolo; Genevey, con un solido background nell’acrobazia aerea, è solo alla seconda gara in carriera e sembra determinato a metterci del suo per diventare un vincente e non rimanere solo una cometa.
(Fabrizio “McGyver” Ripamonti – MD80.IT)