Nuovo Decreto del 14 luglio: tornano i bagagli a mano a bordo

E’ entrato in vigore il DPCM del 14 luglio, che nell’Allegato contiene anche le misure per il trasporto pubblico in generale e il trasporto aereo.

Restano in vigore le norme che riguardano la gestione dell’accesso alle aerostazioni, che prevedono la separazione delle porte di entrata e di uscita per evitare l’incontro di flussi di utenti, oltre a interventi di contingentamento degli accessi al fine di favorire la distribuzione in tutti gli spazi comuni dell’aeroporto, per evitare affollamenti.

Permane l’obbligo di distanziamento interpersonale di un metro a bordo degli aeromobili, all’interno dei terminal e di tutte le altre facility aeroportuali. E’ consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo degli aeromobili, nel caso in cui:
– l’aria a bordo sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati i filtri HEPA, nonché in caso in cui siano adottati specifici protocolli di sicurezza sanitaria, prevedendo in particolare la misurazione della temperatura prima dell’accesso all’aeromobile e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 °C;
– sia garantita la durata massima di utilizzo della mascherina chirurgica non superiore alle quattro ore, prevedendone la sostituzione per periodi superiori;
– siano disciplinate individualmente le salite e le discese dall’aeromobile e la collocazione al posto assegnato al fine di evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione;
– sia acquisita dai viaggiatori, al momento del check-in online o in aeroporto e comunque prima dell’imbarco, specifica autocertificazione che attesti di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia COVID-19 negli ultimi due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo l’insorgenza dei medesimi;
– sia assunto l’impegno da parte dei viaggiatori, al fine di definire la tracciabilità dei contatti, di comunicare anche al vettore ed all’Autorità sanitaria territoriale competente l’insorgenza di sintomatologia COVID-19 comparsa entro otto giorni dallo sbarco dall’aeromobile.

La novità è il ritorno del bagaglio a mano nelle cappelliere, prima vietato se si derogava al distanziamento di un metro. Infatti il decreto informa che devono essere limitati al massimo gli spostamenti e i movimenti nell’ambito dello stesso aeromobile e “i vettori possono definire con i gestori aeroportuali specifiche procedure che consentano l’imbarco di bagaglio a mano di dimensioni consentite per la collocazione nelle cappelliere, mettendo in atto idonee misure di imbarco e di discesa selettive, in relazione ai posti assegnati a bordo dell’aeromobile, garantendo i dovuti tempi tecnici operativi al fine di evitare assembramenti nell’imbarco e nella discesa e riducendo al minimo le fasi di movimentazione (ad es. chiamata individuale dei passeggeri al momento dell’imbarco e della discesa, in modo da evitare contatti in prossimità delle cappelliere)”.

Altra novità, gli indumenti personali (giacca, cappotto, maglione ecc..) da collocare nelle cappelliere dovranno essere custoditi in un apposito contenitore monouso, consegnato dal vettore al momento dell’imbarco, per evitare il contatto tra gli indumenti personali dei viaggiatori nelle stesse cappelliere.

Rimangono operative le norme che prevedono di utilizzare il finger in via prioritaria per imbarco e sbarco e in caso di trasporto tramite navetta va evitato l’affollamento. Nelle aree soggette a formazione di code sarà implementata idonea segnaletica per invitare i passeggeri a mantenere il distanziamento fisico.

I passeggeri sull’aeromobile dovranno indossare necessariamente una mascherina, che andrà sostituita ogni quattro ore in caso in cui sia ammessa la deroga al distanziamento interpersonale di un metro.

Sono previste attività di igienizzazione e sanificazione di terminal ed aeromobili, anche più volte al giorno in base al traffico, con specifica attenzione a tutte le superfici che possono essere toccate dai passeggeri. Restano i termo-scanner per i passeggeri sia in arrivo che in partenza, secondo modalità da determinarsi di comune accordo tra gestori e vettori negli hub aeroportuali.

Rimane il divieto di ingresso per chi arriva da Paesi a rischio (leggi anche qui). Il divieto di ingresso e transito in Italia riguarda chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Sono sospesi i voli sia diretti che indiretti da e per i Paesi indicati nell’Ordinanza.

Aggiornamento 16 luglio 2020: una nuova ordinanza aggiunge Serbia, Montenegro e Kosovo alla lista dei Paesi a rischio, che è formata ora da 16 paesi. Chi è stato negli ultimi 14 giorni in questi territori ha il divieto di ingresso e transito in Italia.

(Redazione Md80.it)