ATR è determinata a uscire più forte dalla crisi COVID rafforzando la sua presenza globale nel prossimo decennio e continuando a offrire l’opzione più sostenibile e moderna per i viaggi aerei regionali.
Nel 2020, ATR ha reagito rapidamente alle circostanze supportando i propri clienti con rapid freight conversion solutions, sanitary tutorials, storage and maintenance instructions. In tutti i suoi siti, l’azienda ha messo in atto misure operative e sanitarie.
L’anno scorso, il principale produttore mondiale di aeromobili regionali ha consegnato 10 aeromobili e ha ricevuto sei gross orders. Nonostante le condizioni di mercato senza precedenti per i produttori di aeromobili, il 2020 ha visto nove nuovi operatori utilizzare aeromobili ATR e 84 nuove rotte aperte. Inoltre, gli operatori ATR hanno lanciato servizi in tre nuovi paesi. Lo scorso dicembre, il primo purpose-built freighter (ATR 72-600F) è stato consegnato a FedEx.
Sebbene il viaggio aereo sia ancora nelle prime fasi di ripresa, ATR ha un piano chiaro e attuabile per superare le sfide attuali, continuando a sperimentare soluzioni sostenibili e all’avanguardia per la connettività regionale.
Il piano di recupero di ATR include:
– L’implementazione di miglioramenti incrementali nella famiglia di aeromobili, per migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi di manutenzione attraverso system upgrades and state-of-the-art avionics, mantenendo il vantaggio competitivo e ambientale offerto ai clienti.
– Dopo la consegna del primo new purpose built freighter a FedEx, ATR è ben posizionata per beneficiare della resilienza del cargo market, già a livello pre-Covid. Si prevede che l’air cargo raddoppi la sua capacità nei prossimi 20 anni e le point to point express deliveries possono essere servite al meglio dagli aeromobili ATR.
– La Short Take Off and Landing variant dell’ATR42-600 aprirà una serie di opportunità negli aeroporti con piste di atterraggio tra 800 e 1.000 m.
– Nei prossimi anni sarà necessario sostituire circa 900 regional turboprop obsoleti e un velivolo più sostenibile, economico e moderno come l’ATR può garantire la redditività ai suoi operatori.
Stefano Bortoli, CEO di ATR, ha dichiarato: “Il 2020 è stato un anno impegnativo per l’industria dei viaggi e non vedremo miglioramenti fino alla fine dell’anno in corso. Tuttavia, la connettività vitale che il regional air travel ha offerto durante la crisi, ha reso l’ATR più attraente per l’Europa e il Nord America, mentre i turboprop rimangono la scelta migliore per diverse regioni svantaggiate, dove le infrastrutture terrestri non sono una scelta pratica, in Asia, America Latina e Africa”.
ATR ha già volato con una combinazione di Sustainable Aviation Fuels (SAF) e sta studiando ulteriormente le sue possibilità. Per colmare il divario da oggi fino a quando saranno rese disponibili nuove tecnologie dirompenti, ATR esplorerà nuove soluzioni per ridurre ulteriormente la carbon footprint del velivolo.
La ATR joint venture è nata con la missione di fornire un cost-effective, low fuel consumption aircraft, in grado di raggiungere aeroporti piccoli o remoti con poche infrastrutture e piste corte, e prosegue come pioniere per una tecnologia all’avanguardia completamente orientata alle esigenze dei suoi clienti e alla necessità di collegare le comunità locali con l’economia globale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la cultura.
(Ufficio Stampa ATR – Photo Credits: ATR)