Airbus: il 2021 è stato un altro anno intenso per lo spazio

Airbus afferma: “Con lo spazio sempre più radicato nella nostra vita quotidiana – ognuno di noi utilizza circa 40 satelliti al giorno – non sorprende che stiamo assistendo al fiorire dell’industria spaziale. L’anno scorso Airbus ha lanciato con successo 10 satelliti e il dispiegamento della costellazione OneWeb ha raggiunto 350 satelliti, mentre sono iniziate nuove missioni con 12 spacecraft in più in tutti i settori: telecomunicazioni, navigazione, scienza ed esplorazione”.

“Dai quattro nuovi telecoms satellites in orbita l’anno scorso ai nuovi contratti OneSat ed Eurostar Neo assicurati, non si può inoltre dimenticare tutto ciò che accade tra la firma del contratto e il lancio, con key design milestones trasferite sul nostro market leading OneSat, il primo fully flexible, in-orbit reprogrammable satellite, e sugli Skynet 6 and SpainSat military communications satellites per national customers nel Regno Unito e in Spagna.

L’anno scorso ha visto il lancio dei tre CERES reconnaissance satellites francesi, che stanno fornendo alla nazione una elevata capacità di intelligence. Il cambiamento climatico è stato un argomento in cima a tutte le agende con la COP 26 di novembre e continuiamo a lavorare per fornire space insights per aiutare a proteggere il pianeta, con 20 dei nostri satelliti coinvolti nel monitoraggio del cambiamento climatico e altri 20 in fase di sviluppo.

Siamo molto entusiasti di aver messo in orbita i primi due satelliti Pléiades Neo nella costellazione Airbus con risoluzione di 30 cm, portando al mondo le immagini più accurate sul mercato: i restanti due satelliti si uniranno a loro nel 2022.

Nel 2021 Airbus è stata onorata di far parte della international James Webb Telescope mission, fornendo uno dei quattro strumenti, NIRSpec, che consentirà all’umanità di guardare indietro nel tempo. È stato lanciato su Ariane 5, costruito dalla consociata Ariane Group di Airbus, con una precisione tale che si prevede che la durata del telescopio sarà raddoppiata”, prosegue Airbus.

“Le Artemis Moon-return missions rimangono un tema caldo, con la consegna del secondo European Service Module (ESM) che equipaggerà il primo crewed Orion spacecraft nel 2023 e la firma di altri tre ESM con il nostro European Space Agency customer lo scorso anno, così come il primo uncrewed Artemis I launch, atteso nei prossimi mesi.

L’anno scorso Airbus si è aggiudicata la progettazione e la produzione di sei satelliti di navigazione Galileo di seconda generazione. Significativamente diversi dalla prima generazione, i nuovi satelliti Airbus doteranno Galileo delle ultime tecnologie in materia di payload processing, beam forming networks, active antennas and electric propulsion, a bordo di una piattaforma più grande e più capace, l’Eurostar Neo, già sviluppato per sette telecoms satellites come parte di un processo produttivo completamente digitalizzato.

Ultimo ma non meno importante, affinché i nostri satelliti realizzino tutto questo, devono operare in un ambiente sicuro e privo di detriti. Questo è il motivo per cui Airbus è felice di collaborare con la sua sussidiaria SSTL a un nuovo studio dell’UK Space Agency. Airbus crede fermamente che la comunità internazionale debba agire rapidamente per mettere in atto regolamenti che attingano a ciò che abbiamo imparato dall’uso improprio dei nostri oceani e mantenere lo spazio pulito”, continua il costruttore.

“Nel 2022 Airbus attende con impazienza un altro anno entusiasmante, reso possibile grazie a Airbus Defence and Space, che offrirà nuovamente il ‘best space’ possibile, cercando sempre il futuro”, conclude Airbus.

(Ufficio Stampa Airbus)