da sx: Borgna – ENAC | Colella – SITA | Ghiringhelli – IBAR
Secondo quanto raccolto e analizzato dal Global Passenger Survey 2021 di IATA, prima della pandemia le operazioni aeroportuali richiedevano in media 1,5 ore mentre ora si arriva picchi di circa 3 ore negli orari di punta; sempre sulla base di quel sondaggio l’85% dei passeggeri con solo bagaglio a mano gradirebbe trascorrere meno tempo in aeroporto, percentuale che sale al 90% tra i viaggiatori con bagaglio registrato. Per far fronte a queste esigenze sta sempre più prendendo piede negli aeroporti la biometria.
Il Coronavirus è stato il principale acceleratore della digitalizzazione negli scali di tutto il mondo: sono già 21 gli aeroporti che hanno adottato soluzioni biometriche, 842 i punti di contatto in produzione, 1.525 i touchpoint in corso di implementazione e 47 in fase di progetto/test, poiché con la biometria si può risparmiare il 30% del tempo.
Sono Ennio Borgna di ENAC e Flavio Ghiringhelli, presidente IBAR, a delimitare il quadro italiano durante un evento all’interno della fiera BIT 2022 di Milano: nel nostro Paese la sperimentazione è in atto, con alcuni periodi di stop dovuti alla pandemia, negli aeroporti di Milano Linate e Roma Fiumicino: lo scalo meneghino utilizza la biometria sui voli di ITA Aiways per Roma Fiumicino mentre l’aeroporto capitolino ha avviato la sperimentazione biometrica già nel 2020 con KLM, aggiungendo il riconoscimento facciale nel 2021.
La biometria fa leva su algoritmi di intelligenza artificiale per assicurare che l’identità di un individuo sia garantita, che la persona sia autorizzata a viaggiare, che le sue credenziali siano legittime e che la documentazione di viaggio sia valida; ciò consente di superare i limiti delle due soluzioni alternative, fingerprint e lettura dell’iride: le impronte digitali prevedono il contatto con una superficie, con i rischi connessi alla situazione pandemica ancora non del tutto superata, mentre l’iride necessita di una condizione ambientale complessa poiché la lettura soffre situazioni come i riflessi di luce.
Il 75% degli aeroporti intervistati da SITA prevede di utilizzare questa soluzione IT entro 3 anni. Il provider ha avviato il processo di implementazione in altri 40 aeroporti.
Anche programmi di frequent flyer stanno studiando l’adozione della tecnologia a prescindere dalla compagnia adottata e dall’aeroporto in uso, così da aumentare fluidità e velocità e migliorare l’esperienza del passeggero attraverso l’intelligenza artificiale.
(FR)