Aeronautica Militare: celebrato a Ghedi il 40° anniversario del velivolo “Tornado”

40 anni di TornadoNella mattinata di giovedì 8 settembre, in occasione del 40° anniversario dell’atterraggio del primo velivolo Tornado operativo della Forza Armata, l’aeroporto militare di Ghedi ha aperto i cancelli agli equipaggi, al personale tecnico e agli specialisti che nel corso degli anni hanno operato su questo iconico sistema d’arma.

“Alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, delle massime autorità militari e civili della provincia bresciana e di circa 4.000 radunisti giunti sul sedime ghedese da ogni parte della penisola, l’evento commemorativo ha avuto inizio con la cerimonia solenne dell’Alzabandiera di Reparto sulle note dell’Inno di Mameli, alla quale ha fatto seguito la deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti in memoria di tutti coloro i quali hanno donato la propria vita nell’adempimento del dovere al servizio della Patria”, afferma l’Aeronautica Militare.

Il Capo di SMA, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, nel corso dell’evento ha espresso il suo profondo apprezzamento: “Oggi è il preludio di un futuro brillante che coinvolgerà presto la base di Ghedi con l’arrivo del velivolo F35. Ciò consentirà al 6° Stormo ed all’Aeronautica Militare di esprimere ancora di più la propria peculiarità mettendo ancora di più in luce tutta la professionalità che quotidianamente mettiamo al servizio del Paese.” Ha poi aggiunto: “40 anni d’impiego è un traguardo prestigioso, il Tornado non solo ha tracciato un solco fondamentale per la crescita operativa di tutta la Forza Armata ma è stato il precursore di un cambiamento epocale dell’organizzazione tecnica e logistica aeronautica. E’ stato l’embrione dei successi odierni. La peculiarità del Tornado è stata quella di consentire all’Aeronautica Militare di uscire dai confini nazionali permettendo quel salto di qualità che ha contribuito a renderci orgogliosamente una Forza Armata leader apprezzata in tutta Europa”.

“Il Generale di S.A. Goretti ha concluso ringraziando prima tutti gli uomini e le donne in azzurro che hanno operato con la linea Tornado e che saranno il futuro della base bresciana e poi rivolgendo un sentito pensiero verso tutti coloro che hanno dato la vita per la grande famiglia Tornado.

L’evento è stato impreziosito dall’esibizione in volo della formazione Legend, una pattuglia formata dagli addestratori dell’Arma Azzurra dal secondo dopoguerra ad oggi, dal passaggio di una formazione compatta di 9 velivoli Tornado, capitanati dallo special color “Devil 01” e da un’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori, dedicata all’anniversario che tra l’altro ha effettuato un emozionante passaggio in formazione insieme ai Diavoli Rossi.

Parte integrante dell’evento una mostra fotografica di carattere storico, un’area di proiezione video ed il cockpit di un velivolo Tornado messo a disposizione dal 6° Stormo dove i radunisti hanno avuto la possibilità di salire “a bordo” e comprendere il funzionamento del motore RB199 Turbo Union, appositamente realizzato in versione didattica, nonché del seggiolino eiettabile. La mostra statica è stata impreziosita dal velivolo di 5^ generazione, F-35 A “Lightining II” con le insegne del 6° Stormo, il più moderno ed avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in dotazione all’Aeronautica militare“, afferma l’Aeronautica Militare.

“Quella del Tornado è una bellissima storia aeronautica che affonda le sue radici negli anni ’70, quando varie nazioni europee si ritrovarono nella necessità di sviluppare una nuova generazione di aerei da combattimento in grado di svolgere molteplici missioni del Potere Aerospaziale, garantendo così il rimpiazzo di varie tipologie di velivoli a cui all’epoca erano affidati tali compiti. Fu definito un programma comune che portò alla definizione finale del progetto “Tornado”. Vi aderirono Italia, Regno Unito e Germania. Un progetto ambizioso, una collaborazione che pose le basi per la nascita di una vera e propria industria aeronautica europea. Competenze, professionalità, esperienze a confronto per lo sviluppo di sofisticate capacità, che diedero la spinta per un vero e proprio salto tecnologico in avanti.

La particolarità, e forse l’unicità del Tornado, è la piena connotazione operativa che ha caratterizzato la sua esistenza fino al raggiungimento dei 40 anni. Una peculiarità che lo rende ancora un aereo pienamente operativo e determinante nell’esprimere la capacità di attacco aria suolo e ricognizione aerea. Il velivolo, pur assolvendo ancora i propri compiti istituzionali, verrà inserito gradualmente in una fase di phase out (dismissione) per il successivo avvicendamento con l’F-35 Joint Strike Fighter (JSF), il più moderno ed avanzato velivolo da combattimento di quinta generazione mai sviluppato, in dotazione all’Aeronautica militare.

Per commemorare i 40 anni del Tornado in servizio con i Reparti dell’Aeronautica Militare e per onorare tutti gli equipaggi di volo che hanno operato in tempo di pace e di guerra è stata creata una livrea celebrativa che ripercorre tutti i prestigiosissimi anni di attività, partendo dal primo prototipo P05 alla versione “maculata” degli anni ’80, ’90, alla colorazione desertica utilizzata nell’operazione “Locusta”, sino ad arrivare all’ultima colorazione grigia a bassa visibilità.

Nel corso della loro storia, i Tornado hanno preso parte a tutte le attività operative e addestrative a cui la Forza Armata ha dovuto far fronte, dai cieli nordici ai paesaggi desertici del Medio Oriente”, prosegue l’Aeronautica Militare.

“Il 6° Stormo è attualmente l’unica base italiana che ospita i Tornado in tutte le sue versioni: la versione Interdiction & Strike (IDS), da attacco al suolo e ricognizione, con cui operano i Diavoli Rossi del 154° Gruppo volo; la versione Electronic Combat Reconnaissance (ECR) delle “Pantere Nere” del 155° Gruppo volo, dedicata alla guerra elettronica e alla neutralizzazione delle difese aeree nemiche, la versione trainer biposto a doppio comando, utilizzata dalle “Luci” del 102° Gruppo volo per l’abilitazione e l’addestramento degli equipaggi destinati ad operare su questi velivoli. Nel rispetto delle peculiarità e specificità di ciascun Gruppo di Volo, la convivenza delle differenti realtà sullo stesso sedime è un vero e proprio punto di forza del Reparto che consente di attuare economie di scala e, soprattutto, consente uno scambio continuo e trasversale di esperienze e competenze.

Il 6° Stormo “Alfredo Fusco” è alle dipendenze del Comando delle Forze da Combattimento di Milano ed ha quale compito quello di pianificare e coordinare l’addestramento e l’approntamento delle capacità in base ai piani nazionali e NATO/UE per l’ingaggio di precisione, il supporto alle forze di superficie e la ricognizione nello spettro EO/IR ed elettromagnetico. Assicura, inoltre, l’attività di conversione operativa e di standardizzazione degli equipaggi di volo assegnati alla linea Tornado IDS/ECR. Il CFC è alle dipendenze del Comando Squadra Aerea che esercita le attribuzioni in materia di addestramento, predisposizione e approntamento operativo dei propri Reparti, affinché gli stessi acquisiscano e mantengano i previsti livelli di prontezza operativa”, conclude l’Aeronautica Militare.

(Ufficio Stampa Aeronautica Militare – Photo Credits: Aeronautica Militare)

 

2022-09-13