Le compagnie aeree uniscono le forze e chiedono di salvaguardare il futuro di Schiphol Airport

Il Gruppo KLM, Delta Air Lines, Corendon, easyJet e TUI hanno unito le forze per avviare un procedimento sommario contro il governo olandese nel tentativo di mantenere i Paesi Bassi collegati al resto del mondo attraverso l’aeroporto di Schiphol.

“I vettori contestano la decisione unilaterale del governo di ridurre significativamente i movimenti di volo a Schiphol, fiduciosi di poter diminuire i livelli di rumore e le emissioni di CO2, garantendo al tempo stesso un network di destinazioni per i milioni di passeggeri e le tonnellate di merci che viaggiano ogni anno da e per Schiphol.

L’aeroporto di Schiphol contribuisce in modo significativo all’economia olandese, offrendo più di centomila posti di lavoro, sia diretti che indiretti. Milioni di persone nei Paesi Bassi utilizzano l’aeroporto ogni anno per viaggi d’affari, vacanze, visite di famiglia o studi, mentre il network internazionale dell’aeroporto lo rende appetibile per le aziende straniere che intendono stabilirsi nei Paesi Bassi.

Le compagnie aeree sostengono che la decisione unilaterale e improvvisa del governo olandese di ridurre la capacità di Schiphol da 500.000 a 460.000 movimenti di volo annui (con l’obiettivo finale di ridurli a 440.000 entro il 2024) sia incomprensibile. I vettori hanno già sostenuto investimenti multimiliardari per raggiungere gli obiettivi a breve e lungo termine, in linea con le loro strategie di decarbonizzazione e con le politiche governative, mentre la giustificazione del governo si basa su restrizioni operative senza prendere in considerazione soluzioni alternative praticabili per ridurre il rumore.

Oltre ad avere un impatto negativo sull’economia olandese, la riduzione della capacità diminuirebbe significativamente le scelte di viaggio e la connettività per i consumatori. Le compagnie aeree sostengono che, oltre a violare la legislazione nazionale, europea e internazionale, la decisione non è necessaria, è dannosa e priva di un’adeguata motivazione, dato che l’industria aerea sta già ottenendo risultati significativi in materia di riduzione delle emissioni di CO2 e di abbassamento dei livelli di rumore.

Per questi motivi, KLM, KLM Cityhopper, Martinair, Transavia – tutte parte del Gruppo Air France-KLM – così come Corendon, Delta Air Lines, easyJet e TUI chiedono ai tribunali di salvaguardare la futura capacità dell’aeroporto di Schiphol“, afferma il comunicato congiunto.

“Il Gruppo KLM, che rappresenta quasi il 60% del traffico a Schiphol, ha avviato questa azione in accordo con la posizione della capogruppo Air France-KLM Group sulla questione. Inoltre, l’associazione industriale BARIN ha espresso il suo pieno sostegno a questa iniziativa che è anche pienamente supportata dalle associazioni di settore Airlines for Europe (A4E) e European Regions Airline Association (ERA), poiché la riduzione della capacità a Schiphol ha importanti implicazioni per il mercato unico dell’aviazione dell’UE. Inoltre, l’associazione di settore IATA e alcune compagnie avvieranno un procedimento contro il governo olandese”, prosegue il comunicato congiunto.

Marjan Rintel, presidente e amministratore delegato di KLM, ha dichiarato: “Stiamo rispettando gli obiettivi di riduzione dei livelli di rumore e delle emissioni di CO2, investendo miliardi nel rinnovo della flotta e nell’acquisto di SAF, tantoché alla fine questi stessi obiettivi saranno superati, mantenendo il nostro network che serve 170 destinazioni in tutto il mondo. Questa è una buona notizia per i milioni di persone che ogni anno volano dai Paesi Bassi con KLM, sia per lavoro che per piacere, e per l’industria del cargo. Poiché il governo sembra non ascoltare il nostro appello, purtroppo ci troviamo costretti a intraprendere un’azione legale”.

Peter Carter, Executive Vice President External Affairs di Delta Air Lines, ha affermato: “Delta si è impegnata a raggiungere obiettivi ambiziosi di sostenibilità e vuole lavorare in modo collaborativo per raggiungerli. Crediamo fermamente che sia possibile e, anzi, necessario bilanciare adeguatamente le priorità della sostenibilità con gli interessi economici e sociali più ampi. Ci opponiamo fermamente alle riduzioni di capacità all’aeroporto di Schiphol e rimaniamo attivamente concentrati sugli investimenti nel programma di rinnovamento e modernizzazione della nostra flotta come il modo più efficace per mitigare le preoccupazioni relative al rumore e all’ambiente”.

Arjan Kers, General Manager di TUI Paesi Bassi, ha detto: “Le misure proposte limiteranno negativamente le opportunità dei viaggiatori olandesi. Per questo motivo TUI sostiene con convinzione questa azione. Le misure sono contrarie alle normative (europee) e alle politiche governative in vigore da anni e non premiano gli sforzi che le compagnie aeree hanno fatto e stanno facendo per ridurre il rumore e le emissioni”.

Corendon Steven van der Heijden, CEO di Corendon, ha osservato che: “Concentrarsi con enfasi sul rapido rinnovo della flotta ridurrà i livelli di rumore e le emissioni nel breve termine in modo molto più efficace rispetto all’imposizione di limiti alla capacità, che serviranno solo a mettere sotto pressione i network di collegamento e i voli per le vacanze, spingendo i passeggeri oltre confine”.

Marcel de Nooijer, CEO di Transavia, ha sottolineato che: “Transavia si trova costretta a partecipare al procedimento sommario contro la riduzione della capacità di Schiphol a 460.000 movimenti di volo. Come compagnia, abbiamo preso l’importante decisione di investire miliardi in una flotta più pulita, più efficiente nei consumi e più silenziosa, in modo da poter continuare a offrire ai nostri passeggeri un viaggio piacevole verso destinazioni meravigliose. La riduzione del numero di voli non rappresenta una soluzione e non avrà l’effetto desiderato per i residenti locali e per l’ambiente”.

William Vet, Country Manager di easyJet, ha commentato: “Scegliendo di perseguire un tetto massimo di voli arbitrario, il governo olandese ignora totalmente sia gli sforzi compiuti dal settore per la decarbonizzazione sia i benefici socio-economici dell’aviazione, riducendo in modo significativo la connettività. easyJet sta compiendo passi importanti verso la decarbonizzazione delle operazioni, dopo aver recentemente pubblicato la nostra tabella di marcia per arrivare a emissioni di carbonio net-zero entro il 2050, che comprende una combinazione di efficienze operative, rinnovo della flotta e altro”.

IATA: la Global Airline Community contesta le riduzioni di voli a Schiphol Airport

IATA in un proprio comunicato informa: “L’aeroporto di Schiphol è già limitato a 500.000 voli all’anno. Il decreto del governo rinnegherebbe tale accordo, riducendo la connettività di Schiphol a 460.000 voli da novembre 2023. IATA e la comunità globale delle compagnie aeree ritengono che questa decisione politica del governo olandese contravvenga all’EU Regulation 598/2014 on noise-related operating restrictions at EU airports. Ignora inoltre la Chicago Convention, un accordo internazionale vincolante di cui i Paesi Bassi sono firmatari. L’Annex 16 della convenzione contiene disposizioni per il Balanced Approach to Aircraft Noise Management che gli Stati sono obbligati a seguire quando adottano misure per la gestione dell’impatto acustico dell’aviazione”.

“La decisione di ridurre la capacità di Schiphol non soddisfa i requisiti dell’ EU Regulation 598/2014 e del Balanced Approach perché non è stata intrapresa alcuna consultazione significativa con l’industria; le riduzioni dei voli vengono imposte come prima risorsa, piuttosto che come ultima risorsa; la necessità di ripristinare il danno economico per l’industria aeronautica dei Paesi Bassi non viene affrontata. Prima della pandemia, l’aviazione ha sostenuto circa 330.000 posti di lavoro e 30 miliardi di dollari di attività economica nei Paesi Bassi”, prosegue IATA.

“L’industria aerea impiega continuamente aeromobili più silenziosi, riducendo i livelli di rumore del 50% nell’ultimo decennio. L’investimento nella nuova flotta svolge anche un ruolo significativo nel soddisfare l’impegno dell’industria aeronautica di ridurre le proprie emissioni di CO2 a net zero entro il 2050, come stabilito in una risoluzione dello IATA AGM nel 2021. Il solido piano del settore per ridurre le emissioni di CO2 include l’approvigionamento di Sustainable Aviation Fuels, di cui le compagnie aeree che operano nei Paesi Bassi sono state tra i principali utilizzatori”, conclude IATA.

(Ufficio Stampa KLM – Delta Air Lines – IATA)

 

 

2023-03-04