IATA ha celebrato i primi 20 anni dello IATA Operational Safety Audit (IOSA) alla IATA World Safety and Operations Conference ad Hanoi, Vietnam.
“Negli ultimi due decenni, IOSA ha dato un contributo importante al miglioramento della safety, riducendo al contempo il numero di audit ridondanti. Sebbene sia una condizione per l’adesione alla IATA, anche più di 100 non-IATA member airlines comprendono il valore della partecipazione e diamo il benvenuto ad altre. Allo stesso modo, mentre più di 40 governi utilizzano o intendono utilizzare IOSA nei loro programmi di supervisione della sicurezza, molti altri non lo fanno”, ha affermato Nick Careen, Nick Careen, IATA’s Senior Vice President Operations, Safety and Security.
“I dati sulla safety confermano che, nel complesso, le compagnie aeree iscritte al registro IOSA hanno un tasso di incidenti inferiore rispetto alle compagnie aeree non iscritte al registro IOSA. Dal 2005, l’all-accident rate per le compagnie aeree iscritte al registro IOSA è pari a 1,40 per milione di settori, rispetto a 3,49 per milione di settori per le compagnie aeree non IOSA. Nel 2022, i vettori registrati IOSA hanno sovraperformato quelli non iscritti al registro di un fattore quattro (0,70 incidenti per milione di settori contro 2,82 incidenti per milione di settori).
Riflettendo le ottime performance in termini di safety delle compagnie aeree iscritte al registro IOSA, IATA è entrata nel terzo decennio di IOSA con un appello:
– Alle autorità di regolamentazione pershè riconoscano il contributo significativo alla sicurezza apportato da IOSA come global standard for airline operational safety e incorporino IOSA nei propri safety regulatory oversight programs.
– Alle compagnie aeree non ancora iscritte al registro IOSA perchè vi aderiscano. Attualmente nel registro IOSA sono iscritti circa 417 operatori, di cui 107 non-IATA members”, afferma IATA.
“IOSA è stato lanciato nel settembre 2003 con Qatar Airways come prima compagnia aerea a essere sottoposta a verifica e ad aderire al registro IOSA. IOSA è un requisito per l’adesione alla IATA dal 2006. È anche una condizione per l’adesione alle tre alleanze aeree globali, nonché a una serie di regional airline associations. Viene utilizzato dalle autorità di regolamentazione di numerosi paesi per integrare i loro safety regulatory oversight programs e come mezzo principale per verificare l’operational safety per molti airline codeshare arrangements.
L’audit valuta la conformità di una compagnia aerea a IOSA standards and recommended practices (ISARPs). Questi si basano sugli standard concordati a livello internazionale e sulle pratiche raccomandate stabilite e mantenute attraverso l’International Civil Aviation Organization (ICAO).
IOSA è stato sviluppato in collaborazione con gli organismi di regolamentazione dell’aviazione, tra cui Australia’s Civil Aviation Safety Authority (CASA), European Union Aviation Safety Agency (EASA), US Federal Aviation Administration (FAA) e Transport Canada.
L’anno scorso, IATA ha iniziato a far evolvere IOSA verso un risk-based model in base al quale gli audit sono adattati al profilo dell’operatore e si concentrano sulle aree ad alto rischio. Il nuovo approccio introduce anche un maturity assessment di airline’s safety-critical systems and programs”, prosegue IATA.
“IOSA è lo standard riconosciuto a livello mondiale per l’airline operational safety auditing. Ora stiamo portandolo al livello successivo, adattando l’attività di audit al profilo dell’operatore e concentrandoci su high-risk areas. Man mano che la IOSA si evolve per offrire maggiore valore all’operatore e all’industria, speriamo che altre compagnie aeree comprendano il valore di questo importante safety program e sollecitino fortemente più governi a renderlo parte formale della loro safety oversight”, ha affermato Careen.
(Ufficio Stampa IATA)