Airbus informa: “La gamma di possibilità che gli Unmanned Aerial Systems (UAS) offrono alle vertical lift operations sta suscitando un crescente interesse. Ne è convinto l’United States Marine Corps (USMC), che ha assegnato ad Airbus US Space & Defense Inc un contratto per lo sviluppo di una unmanned variant dell’UH-72 Lakota.
Sono passati 10 anni da quando un EC145 è stato utilizzato come optionally piloted vehicle (OPV). Nel decennio successivo, gli unmanned assets e la loro interoperabilità con le tradizionali vertical lift solutions sono diventate ancora più una priorità del settore.
Si tratta di una versione dell’H145, l’UH-72 Lakota che è attualmente in fase di adattamento per effettuare unmanned missions per l’USMC“.
Carl Forsling, Senior Manager, Business Development and Strategy, afferma: “La quantità di cargo che devono trasportare su vaste aree richiede la consegna di un unmanned system. Nel corso del tempo, un manned system può volare solo per un certo numero di ore al giorno, eppure ci sono queste unmanned long-duration missions su distanze estese. L’altro aspetto è che l’aumento della minaccia richiede l’impiego di mezzi senza equipaggio”.
“La versatilità del Lakota lo rende un velivolo molto interessante per unmanned operations. Mentre alcuni droni o UAS sono progettati per scopi specifici, un unmanned Lakota può adattarsi a qualsiasi H145 operations e altro ancora. Un Lakota adattato non è semplicemente un clean sheet design e la unmanned version può anche beneficiare delle lezioni apprese dall’intera gamma e dai dimostratori di Airbus“, prosegue Airbus.
Forsling prosegue: “Siamo in grado di utilizzare molte risorse e trarre vantaggio da alcune delle tecnologie che sono state utilizzate sulle piattaforme precedenti e, ove appropriato, sfruttarne alcune per aiutarci ad accelerare questo progetto sul campo”.
Nonostante la significativa esperienza e competenza di Airbus, il progetto non è privo di sfide. Forsling sottolinea: “Si tratta di trasformare un aeromobile dotato di traditional control systems – una combinazione di manual flight controls, push-pull rods, bell cranks in un hydraulic control system – in un aeromobile fly-by-wire che un computer può controllare, ciò comporta sicuramente un po’ di lavoro di ingegneria”.
“E’ una sfida che Airbus è ben posizionata per superare. Le fasi successive del progetto riguarderanno system integration, ground tests and flight tests nei prossimi due anni. Al di là dello sviluppo, l’approccio di Airbus è di buon auspicio per una facile integrazione nelle operazioni”, conclude Airbus.
“Airbus ha già messo in campo unmanned naval rotorcraft in Europa e ovviamente possiamo trarne vantaggio”, spiega Forsling. “Lo stesso UH-72 dispone di extensive support networks, quindi sia da un punto di vista tecnico in fase di sviluppo, sia durante la fase di prototipazione e produzione, si ottengono prodotti consolidati che possono essere integrati in modo molto più fluido rispetto ai clean sheet designs”.
(Ufficio Stampa Airbus – Photo Credits: Airbus)