Fiducia nelle opportunità abilitate dalla tecnologia e disponibilità a impegnarsi in prima persona per ridurre l’impatto dei propri viaggi sull’ambiente: questo l’identikit che emerge da una ricerca commissionata da easyJet sui passeggeri italiani in merito alla sostenibilità dell’aviazione e su quanto questo tema influisca sulle loro scelte di viaggio.
“La survey mostra che la quasi totalità degli intervistati (93%), oltre a essere ottimista sul ruolo che le nuove tecnologie avranno per ridurre l’impatto ambientale del settore, ritiene che le tecnologie a zero emissioni di carbonio, come gli aerei alimentati a idrogeno, rappresenteranno l’opzione migliore per decarbonizzare l’aviazione. L’81% ha inoltre fiducia che entro i prossimi 15 anni gli aerei a zero emissioni di carbonio potranno entrare in servizio.
Inoltre, la maggior parte degli italiani chiede maggiori investimenti in nuove tecnologie da parte del settore dell’aviazione (54%), attraverso carburanti alternativi come i SAF (Sustainable Aviation Fuel) in sostituzione del tradizionale carburante a base di cherosene (51%) e aeromobili più nuovi e più efficienti (47%).
Gli italiani riconoscono al tema un ruolo importante per il futuro e l’89% degli intervistati chiede alle istituzioni un maggiore impegno a investire sulla transizione verso voli a zero emissioni di carbonio. Il 90% ha inoltre dichiarato di essere più propenso a volare con una compagnia aerea che sia concretamente impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale”, afferma easyjet.
“Lo studio ha rivelato che l’87% degli italiani è disposto a compiere scelte di viaggio consapevoli per ridurre il proprio impatto ambientale una volta giunti a destinazione. Il 39% ha dichiarato infatti di riciclare attivamente i rifiuti alimentari e la plastica secondo le linee guida locali, il 27% sceglie di andare a piedi o in bicicletta, il 22% usa il telefono per evitare di stampare gli itinerari di prenotazione di voli e hotel e il 19% sceglie di consumare prodotti locali.
La ricerca è stata presentata in occasione del secondo anniversario del lancio della Net Zero Roadmap di easyJet, una tabella di marcia finalizzata ad accompagnare la compagnia al raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni attraverso una serie di interventi che azzerino progressivamente l’impatto delle sue operazioni a terra e in volo con l’ambizione di introdurre in flotta di aerei alimentati a idrogeno. easyJet sta già infatti collaborando con diversi partner del settore, tra cui Airbus e Rolls-Royce, per lo sviluppo di tecnologie a zero emissioni di carbonio.
Le altre misure incluse nella tabella di marcia Net Zero di easyJet comprendono il rinnovo della flotta, l’aumento dell’efficienza operativa, la richiesta per una rapida modernizzazione dello spazio aereo, l’introduzione su larga scala di carburanti sostenibili (SAF) e altre soluzioni per l’eliminazione di CO2. La compagnia continua a registrare progressi in tutte le aree della roadmap ed è ottimista circa il raggiungimento dell’obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni di CO2 del 35% entro il 2035, secondo lo schema convalidato dalla Science Based Targets Initiative (SBTi)”, prosegue easyJet.
Johan Lundgren, Chief Executive Officer di easyJet, ha dichiarato: “La nostra ricerca mostra come i cittadini europei ritengano che lo sviluppo tecnologico sia la soluzione migliore e più efficiente per ridurre l’impatto ambientale del trasporto aereo senza rinunciare ai benefici che i collegamenti aerei recano con se. I progressi nello sviluppo di velivoli commerciali a zero emissioni di carbonio e altre tecnologie sono incoraggianti, ma è necessario continuare a investire. Abbiamo bisogno del sostegno di tutto il settore, delle istituzioni e delle autorità di regolamentazione per garantire che la politica e le infrastrutture stiano al passo con il progresso tecnologico. Se lo faremo, non solo ridurremo l’impatto dell’aviazione sull’ambiente, ma contribuiremo a preservare i benefici sociali ed economici del volo per le generazioni future”.
easyJet: la modernizzazione dello spazio aereo potrebbe far risparmiare all’aviazione europea 18 milioni di tonnellate di CO2 all’anno
easyJet informa: “Per la prima volta in assoluto, easyJet ha calcolato l’impatto della gestione inefficiente dello spazio aereo in Europa sulle emissioni di CO2, nel tentativo di dimostrare perché una riforma sia non solo necessaria ma anche prioritaria. Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la compagnia aerea ha monitorato ogni suo singolo volo per un periodo di 12 mesi (i dati si riferiscono al periodo compreso tra giugno 2023 e luglio 2024) per comprendere come l’attuale gestione dello spazio aereo influisca sulle sue operazioni e, di conseguenza, su quelle delle compagnie aeree di tutta Europa.
I risultati hanno rivelato che le inefficienze dello spazio aereo hanno aumentato le emissioni di CO2 del 10,62%, pari a 663.710 tonnellate di CO2″.
“Estendendo l’analisi all’intero settore dell’aviazione europea, easyJet stima che la modernizzazione dello spazio aereo potrebbe contribuire a eliminare 18 milioni di tonnellate di CO2 dai cieli europei ogni anno, contribuendo a ridurre significativamente e velocemente l’impatto del settore nel Vecchio Continente.
L’analisi, condotta dal team Flight Efficiencies di easyJet, ha rilevato che una parte significativa di questa inefficienza si verifica durante la fase di discesa. Sebbene l’inefficienza dello spazio aereo colpisca i cieli di tutta Europa, easyJet ha registrato che le principali criticità si sono verificate nel Regno Unito, in Italia, in Francia, in Spagna e in Svizzera”, prosegue easyJet.
“Nell’ambito di questo progetto, easyJet ha effettuato una valutazione completa di tutte le fasi di volo utilizzate nel suo network, per individuare quelle di maggiore inefficienza dove è necessaria una riforma immediata.
In tutta Europa, easyJet intende collaborare con i singoli Paesi, i fornitori di servizi di navigazione aerea (ANSP) e gli aeroporti per individuare soluzioni percorribili. È essenziale anche ottenere risultati rapidi, ad esempio implementando il Free Route Airspace nel Regno Unito e in Francia – gli ultimi paesi a introdurlo nelle loro regioni.
I risultati più rapidi possono essere ottenuti ridisegnando lo spazio aereo inferiore, come le rotte di arrivo (Standard Terminal Arrival Routes (STARs) and Transitions) e le procedure di avvicinamento finale per allinearsi meglio con le capacità moderne degli aeromobili. Implementare nuove procedure di avvicinamento finale aventi traiettorie curvilinee (Required Navigation Performance with Authorisation Required (RNP-AR) approaches) in più aeroporti porterà a miglioramenti significativi. Queste procedure, già implementate con successo in Scandinavia, offrono rotte di avvicinamento finale alternative, evitando il sorvolo di aree densamente popolate e riducendo sia l’inquinamento acustico che l’impatto ambientale”, prosegue easyJet.
Johan Lundgren, CEO di easyJet, ha detto: “La modernizzazione dello spazio aereo rappresenta il metodo più rapido ed economico per ridurre le emissioni di CO2, ma il processo è ostacolato dalla troppa burocrazia. I nostri dati dimostrano che i corridoi aerei attualmente in uso, progettati negli anni ’50, non sono più adeguati e che renderli più efficienti avrebbe un impatto significativo non solo sulla riduzione della CO2, ma anche sui tempi di viaggio e sull’esperienza dei passeggeri. Non possiamo più ignorare questo problema: se vogliamo davvero raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette, le istituzioni devono collaborare per trovare una soluzione che sblocchi questi importanti benefici”.
(Ufficio Stampa easyjet – Photo Credits: Md80.it)