Aeronautica Militare: cambio al vertice del Comando Forze da Combattimento

Aeronautica Militare LogoCambio al vertice del Comando Forze da Combattimento. Nella mattinata di mercoledì 2 ottobre, presso la Sala della Vittoria Atlantica del Comando Squadra Aerea/1^ Regione Aerea di Milano, si è svolta la cerimonia di passaggio di consegne tra il Generale di Squadra Aerea Luigi Del Bene (Comandante uscente) ed il Generale di Divisione Aerea Marco Lant (Comandante subentrante).

Alla cerimonia, presieduta dal Comandante della Squadra Aerea – 1^ Regione Aerea, Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati, hanno partecipato alcune Rappresentanze di altre Forze Armate che operano su Milano, il Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, Generale di Divisione Aerea Luca Maineri, il Comandante del Comando Forze di Mobilità e Supporto, Generale di Divisione Aerea Alessandro De Lorenzo, i Comandanti degli Enti che insistono sul sedime di Piazza Novelli e di Linate, i Comandanti dei Reparti periferici dipendenti dal Comando Forza da Combattimento (CFC) e rispettivi Presidenti dei Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa (SGMT), alcuni Ospiti dei rispettivi Comandanti, nonché un’aliquota di personale dello stesso CFC.

“La giornata odierna è il momento formale con cui saluto il Comando delle Forze da Combattimento. Sono stati due anni molto intensi, un importante momento di apprendimento”, così il Generale Del Bene ha esordito nel suo discorso di commiato, dopo aver rivolto un indirizzo di saluto a tutti gli Ospiti convenuti ed ai Comandanti di Corpo dipendenti dal CFC e rispettivi Presidenti dei SGMT presenti alla cerimonia. “Il CFC ha un senso se è attaccato ai Reparti, se supporta i Reparti, e questo è lo spirito con cui io e il mio staff abbiamo condotto tutte le attività” ha poi soggiunto. “Il CFC è un Comando Intermedio estremamente coeso, con realtà simili ma ognuna con un proprio DNA; realtà che in questi anni hanno operato con enorme sinergia ed efficacia per generare le forze destinate ai Teatri Operativi e alle esercitazioni maggiori”.

A questo proposito il Gen. Del Bene ha evidenziato: “La Generazione di queste forze è un processo che richiede un importante sforzo, in tutte le varie funzioni, da quella amministrativa a quella logistica e manutentiva. Sforzo principalmente richiesto ai Reparti in lead, ma che ovviamente poi coinvolge tutte le comunità operative, ed include quelle logistiche abilitanti alla proiettabilità”. Altra attività nondimeno importante è stata quella del mantenimento e l’avanzamento delle qualifiche degli equipaggi, oltre all’addestramento continuo che tutti i Reparti devono continuare a sostenere. “Questa è l’eredità che lascio al Generale Lant, con cui lavorerò insieme nel mio prossimo incarico di Capo di Stato Maggiore della Squadra Aerea, cercando di sincronizzare al meglio tutti gli impegni esercitativi ed operativi onorati dai Reparti”. Infine, ha così concluso il suo intervento: “Si può anche andare da soli se si vuole andare veloci, ma se si vuole andare lontani bisogna andare insieme e questa è l’opportunità che ci viene data da questa nuova riconfigurazione della Squadra Aerea, un Team coeso e teso a rinnovare ed efficientare numerosi processi, oltre ad assicurare la missione principale e continuare ad essere rilevanti. Per far ciò le parole chiave sono dialogo e comunicazione”.

Il Generale Lant, nel prendere la parola, ha innanzitutto espresso un profondo senso di gratitudine verso le Superiori Autorità per la fiducia accordatagli nell’avergli affidato un comando così prestigioso, nella consapevolezza di aver ricevuto in eredità un bagaglio di risorse umane, materiali e finanziarie altamente affidabile. Queste le Sue parole: “Negli anni passati ho vissuto il Comando delle Forze da Combattimento quale capo di due delle sue articolazioni, e in quei periodi ho sempre guardato al Comandante di CFC come a una guida, come il mio primo referente. Vestirne ora i panni e raccogliere il testimone di tanti illustrissimi predecessori mi riempie di orgoglio e, allo stesso tempo, impone il mio più grande impegno e la mia totale dedizione all’azione di comando che sono chiamato a infondere e sostenere”.

Riferendosi al contesto storico in cui ci troviamo ad operare oggi ha poi soggiunto: “In questo scenario gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare hanno saputo impiegare i propri mezzi e generare effetti sia in Patria sia nelle località più remote, accettando sforzi e sacrifici senza risparmiare energie. Le prospettive nel breve e medio termine non vedono un minore grado di incertezza sullo scacchiere internazionale e non posso che imporre di mantenere, e migliorare, le nostre capacità di deterrenza attraverso uno strumento militare addestrato e preparato”.

Il Comando delle Forze da Combattimento ha come missione quella di Pianificare, standardizzare e supervisionare l’addestramento e l’approntamento delle forze aerotattiche dell’Aeronautica Militare. Favorire l’integrazione tra piattaforme diverse e la sinergia con le componenti terrestre e marittima, garantendo sempre la massima prontezza ed efficacia del Combat Airpower – in termini di Information Superiority, Strategic Awareness, Air Superiority ed Ingaggio di Precisione – in qualsiasi teatro operativo d’impiego. Da esso dipendono il 2° Stormo di Rivolto, il 4° Stormo di Grosseto, il 6° Stormo di Ghedi, il 32° Stormo di Amendola, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 37° Stormo di Trapani, il 51° Stormo di Istrana, il Comando Aeroporto di Aviano, il 313° Gruppo di Addestramento Acrobatico, la Squadriglia Collegamenti di Linate, la RAMI/156° Gruppo Volo di Luke negli USA, la RAMI di Holloman negli USA e la RAMI di Coningsby in UK (quando attivata) per una forza organica di circa 7.000 uomini e tutti i velivoli da combattimento e ricognizione dell’Aeronautica Militare quali l’F-35, l’Eurofighter, il Tornado nelle versioni IDS e ECR, l’MB-339, i velivoli a pilotaggio remoto Predator MQ-9 e velivoli da collegamento.

(Ufficio Stampa Aeronautica Militare – Photo Credits: Aeronautica Militare)

2024-10-04