Lockheed Martin ha completato l’assemblaggio e i test del NASA Orion Artemis II spacecraft, trasferendone la proprietà al NASA Exploration Ground Systems (EGS) team.
“Questo traguardo rappresenta un passo significativo per la NASA e l’Artemis industry team, che si preparano a lanciare un equipaggio di quattro astronauti per promuovere la missione dell’agenzia volta a stabilire una presenza umana sulla Luna per l’esplorazione e la scoperta scientifica. Contribuirà inoltre a gettare le basi per le prime missioni con equipaggio su Marte.
Orion è il più avanzato human-rated, deep space spacecraft mai sviluppato. Lockheed Martin è il prime contractor della NASA per Orion e ha costruito il crew module, il crew module adaptor e il launch abort system”, afferma Lockheed Martin.
“Questo risultato è una testimonianza del lavoro instancabile dei nostri dipendenti e fornitori per il raggiungimento di questo importante traguardo”, ha dichiarato Kirk Shireman, vice president of Human Space Exploration and Orion program manager at Lockheed Martin. “Il completamento dell’Orion spacecraft per Artemis II rappresenta un importante passo avanti negli sforzi del nostro Paese per sviluppare una presenza lunare a lungo termine. È emozionante pensare che presto gli esseri umani vedranno la Terra sorgere all’orizzonte lunare dal nostro veicolo, viaggiando allo stesso tempo più lontano dalla Terra che mai”.
“Gli uncrewed EFT-1 and Artemis I test flights sono stati i primi passi nella convalida degli spacecraft core systems. Artemis II sottoporrà Orion ai suoi test finali in deep space con un equipaggio a bordo e includerà gli insegnamenti e i miglioramenti significativi acquisiti dalla missione Artemis I.
Per garantire la salute e la sicurezza dell’equipaggio, sono stati aggiunti nuovi sistemi, tra cui life support – air, water, thermal control, waste management – displays and controls, audio communications, un exercise machine e un fully functional Launch Abort System. Inoltre, il veicolo è dotato di un sottoinsieme di docking sensors e di un experimental laser communication system, che consente high data-rate communications e apre la strada a future missioni.
Con il completamento di Orion, l’EGS team eseguirà i preparativi finali sullo spacecraft, preparandolo per il lancio. Orion verrà presto trasferito dal Neil Armstrong Operations and Checkout Building presso il NASA Kennedy Space Center a diversi impianti di lavorazione. Qui, l’EGS team caricherà i propellenti e altri materiali di consumo, come acqua e ossigeno, e installerà il launch abort system e i protective fairings. Una volta completato, verrà quindi trasportato al Vehicle Assembly Building, sollevato sullo Space Launch System (SLS) rocket e sottoposto ai preparativi finali per il lancio”, prosegue Lockheed Martin.
“Con lancio previsto per l’inizio del 2026, Artemis II e l’Orion spacecraft ospiteranno gli astronauti della NASA Reid Wiseman, Victor Glover, Christina Koch e l’astronauta canadese Jeremy Hansen. Il loro viaggio di 10 giorni includerà un volo di 7.400 chilometri oltre la Luna e il ritorno sulla Terra.
Durante la missione, l’equipaggio valuterà le spacecraft performance, ne testerà i sistemi di navigazione e comunicazione e condurrà una serie di esperimenti scientifici. Eseguiranno una rendezvous operation con l’SLS upper stage, esercitandosi nelle docking activities necessarie per le missioni future, tra cui Artemis III, che segnerà il primo allunaggio umano dall’Apollo 17 del 1972.
Con il completamento dei lavori su Orion per Artemis II, Lockheed Martin continua a sviluppare e assemblare l’Orion spacecraft per le future missioni Artemis. I veicoli Artemis III e IV si trovano nell’Operations and Checkout Building, mentre il pressure vessel viene saldato presso la NASA Michoud Facility a New Orleans. Lockheed Martin ha un contratto per sviluppare l’Orion spacecraft fino ad Artemis VIII e ha ridotto i costi per ogni veicolo”, conclude Lockheed Martin.
(Ufficio Stampa Lockheed Martin – Photo Credits: © 2025 Lockheed Martin Corporation)