Si è conclusa ieri la stagione 2017 della Red Bull Air Race ad Indianapolis, e il giapponese Yoshihide Muroya ha conquistato più che meritatamente il titolo mondiale. Con 4 vittorie singole su 8 gare, Yoshi ha sbaragliato la concorrenza agguerrita e nella classifica iridata ha conquistato 74 punti totali, lasciando il ceco Martin Sonka – ieri quarto – a 4 lunghezze e Pete McLeod (ieri autore di una gara molto incolore), a 18. Solo quarto l’idolo di casa Kirby Chambliss, che a metà stagione aveva portato a casa due vittorie e si era legittimato come ulteriore pretendente al titolo.
“È incredibile, non ci posso credere! Quando ho visto il mio tempo in cockpit, ho pensato che il sistema di cronometraggio fosse rotto, ma era la realtà. Non pensavo che quel tempo fosse possibile, quindi qualcosa deve aver dato una spinta per raggiungere questa posizione. Quindi grazie ai fans e alla mia famiglia – grazie a tutti quelli che mi hanno dato una mano!” ha dichiarato il neo-campione del mondo.
La gara, svoltasi con numerosi colpi di scena, ha infine visto risalire nelle posizioni che contano anche Matthias Dolderer – che dovrà archiviare una stagione tutt’altro che positiva – e Juan Velarde. Come detto Martin Sonka ha chiuso in quarta posizione, anche a causa del sensore Lambda che ha smesso di funzionare prima del “Round of 8” e che l’ha costretto a cercare a mano le corrette impostazioni della miscela; in ogni caso il degrado di prestazioni ha influito sul risultato finale.
Il leader di stagione della Challenger Cup è invece Florian Bergér, mentre un risultato storico viene ottenuto da Mélanie Astles: la francese, leader dopo le prove di qualificazione, ha conquistato la vittoria del round americano nonostante la cancellazione della gara per motivi meteorologici; la classifica è stata stilata proprio in base ai tempi delle prove, ed è stata assegnata la metà dei punti previsti. Così facendo la Astles è risultata essere la prima donna a vincere una gara della Red Bull Air Race.
(Fabrizio Ripamonti – MD80.IT)