Le associazioni aeronautiche europee e internazionali sollecitano i governi europei ad abolire immediatamente le misure di quarantena e altre restrizioni di viaggio a seguito delle nuove raccomandazioni pubblicate dall’EASA e dall’European Centre for Disease Prevention & Control (ECDC).
Le EASA/ECDC “Guidelines for COVID-19 testing and quarantine of air travellers: Addendum to the Aviation Health Safety Protocol” confermano inoltre che i viaggiatori aerei rappresentano meno dell’uno per cento di tutti i casi di COVID-19 rilevati e non aumentano il tasso della trasmissione del virus (leggi anche qui).
“Queste linee guida mostrano inequivocabilmente che le quarantene sono misure essenzialmente guidate dalla politica, non basate sul rischio, che non hanno alcuna relazione con ciò che è effettivamente necessario per salvaguardare la salute pubblica. In quanto tali, le quarantene non superano il test di proporzionalità, un principio fondamentale del diritto dell’UE, soprattutto perché non esistono misure equivalenti alle frontiere terrestri. Ciò ha determinato limitazioni senza precedenti alla libertà di movimento e alla libertà di fornire servizi. Chiediamo ai governi nazionali di abolire immediatamente le restrizioni di quarantena e ripristinare la libertà di movimento per i cittadini europei”, ha affermato Olivier Jankovec, Director General of ACI EUROPE.
Le linee guida EASA/ECDC considerano che le quarantene di 14 giorni siano efficaci solo nella “situazione eccezionale” in cui un paese ha raggiunto il pieno controllo del virus e ha ridotto i livelli di trasmissione a quasi zero, e solo allora per i viaggiatori che entrano da paesi in cui il virus continua a circolare.
Oltre ai dati presentati dalle linee guida, diverse altre analisi confermano l’assenza di una correlazione tra traffico passeggeri e tassi di prevalenza a livello nazionale.
“Il traffico aereo passeggeri europeo è stato tra i più colpiti di qualsiasi regione e recentemente è precipitato a -89% negli aeroporti UE/SEE/Svizzera e Regno Unito. Ad oggi, 102 aeroporti in tutta Europa, che rappresentano il 47% del traffico passeggeri nel continente, hanno installato strutture di test sotto la supervisione delle autorità sanitarie e aeronautiche competenti. Queste strutture di test hanno consentito a un certo numero di compagnie aeree e aeroporti di proporre “COVID-19 free flights” e quarantine-free travel corridors su alcune rotte aeree, tra cui l’ultima tra l’Italia e gli Stati Uniti. Ciò dimostra il ruolo fondamentale che i test possono svolgere nel ristabilire la connettività”, afferma il comunicato.
“Test rapidi che utilizzano le ultime tecnologie disponibili e soddisfano i criteri di alta sensibilità e sensibilità stabiliti dall’ECDC possono aiutare a ripristinare la prevedibilità, riaccendere la fiducia dei passeggeri e quindi ristabilire la connettività di volo per i passeggeri europei”, ha affermato Thomas Reynaert, Managing Director, Airlines for Europe (A4E).
Le associazioni aeronautiche europee esortano gli Stati europei a collaborare bilateralmente per replicare tali iniziative e sviluppare più corridoi di viaggio senza quarantena.
“Le tecnologie di test si stanno evolvendo rapidamente e siamo pronti a collaborare con l’EASA, l’ECDC e i governi nazionali per implementare i metodi più efficienti ed efficaci per far ripartire l’Europa”, ha affermato Montserrat Barriga, Director General, European Regions Airline Association (ERA).
“I test rapidi per COVID-19 aprono la porta alla ripresa dei viaggi aerei eliminando la quarantena. E il pubblico è d’accordo: circa il 65% dei viaggiatori intervistati suggerisce che la quarantena non dovrebbe essere applicata ai passeggeri risultati negativi. Il protocollo EASA/ECDC chiarisce che la quarantena non è una misura efficace nelle attuali circostanze. Ed è importante che il protocollo venga applicato anche per rimuovere le restrizioni temporanee di viaggio sui non-essential travel nell’UE da paesi terzi”, ha affermato Rafael Schvartzman, IATA’s Regional Vice President for Europe.
(Ufficio Stampa IATA)