ATR invita i responsabili politici a proteggere le compagnie aeree regionali e a salvaguardare la connettività

atr 600ATR informa: “Mentre l’Europa affronta la duplice sfida di ridurre le emissioni e preservare al contempo la mobilità delle sue comunità e imprese, ATR esorta i responsabili politici dell’EU ad adottare un approccio alla regolamentazione proporzionato, inclusivo e basato sulle prestazioni, che rifletta le realtà degli operatori regionali e sostenga il loro ruolo vitale nella rete di mobilità europea.

Le compagnie aeree regionali sono la spina dorsale della connettività europea. Servono comunità che i vettori più grandi non raggiungono, volano dove la ferrovia non arriva, dove i traghetti sono stagionali e dove le strade sono impraticabili. Collegano studenti alle università, pazienti agli ospedali e famiglie tra loro.

Tuttavia, nonostante la loro efficienza e il loro ruolo essenziale, gli operatori regionali si trovano ad affrontare una crescente pressione normativa. L’attuale attuazione del pacchetto “Fit for 55” rischia di indebolire proprio gli operatori che già stanno ottenendo il massimo con il minimo”.

“Le compagnie aeree regionali sono più che semplici vettori, sono linee vitali”, afferma Nathalie Tarnaud Laude, Chief Executive Officer of ATR. “Servono le rotte più essenziali e sono già all’avanguardia nell’aviazione a basse emissioni. Dobbiamo proteggerle, non penalizzarle”.

“Le compagnie aeree regionali si stanno adattando con agilità: impiegando aeromobili più piccoli ed efficienti per soddisfare la domanda, ridurre le emissioni e mantenere il servizio su rotte poco trafficate. Il loro contributo agli obiettivi di mobilità e sostenibilità dell’Europa è chiaro:

– L’88% dei Public Service Obligation (PSO) flights in Europa è operato da aeromobili regionali, il 62% da ATR.

– Il 23% degli aeroporti europei si affida esclusivamente a turboprop.

– Delle oltre 1.000 turboprop routes in Europa, solo due superano 1 milione di posti all’anno: entrambe rotte interinsulari delle Canarie. Questa soglia è in genere quella in cui l’alta velocità ferroviaria (HSR) diventa praticabile, a dimostrazione del fatto che l’HSR e gli aeromobili regionali sono complementari, non sovrapposti.

La connettività regionale è un ecosistema unico, con esigenze, vincoli e responsabilità specifiche. Non può essere trattata come il trasporto a lungo raggio o ad alta densità”, prosegue ATR.

ATR offre un percorso credibile e concreto verso la decarbonizzazione, su misura per le realtà dell’aviazione regionale.

L’aereo con le emissioni più basse della sua categoria: l’ATR 72-600 emette il 45% di CO2 in meno per tratta rispetto ai jet regionali di dimensioni simili ed è il primo aereo sotto i 100 posti certificato secondo l’ICAO CO2 efficiency standard (CS-CO2), ben prima del mandato del 2028.

Un vantaggio significativo in termini di non-CO2 effects, operando a quote di crociera inferiori, dove la formazione di contrails è estremamente rara.

Capacità SAF del 50% oggi, con una previsione del 100% entro la fine del decennio.

Redditività comprovata su rotte a bassa domanda: l’aereo regionale con il costo per tratta più basso in produzione.

Una partnership con ATOBA Energy per esplorare mass balance systems, physical delivery solutions and regulatory support per rendere il SAF accessibile a tutte le compagnie aeree regionali.

Inoltre, ATR ha una chiara roadmap per l‘hybrid-electric flight entro il 2030. Nell’ambito del’EU Clean Aviation Ultra-Efficient Regional Aircraft (UERA) thrust, ATR guiderà due ambiziosi progetti di sviluppo volti a dimostrare l’intergazione della hybrid-electric propulsion, advanced propeller systems and electrified aircraft systems su un aereo regionale. Entro il 2030, ATR raggiungerà un primato mondiale: volare un hybrid-electric regional aircraft utilizzando un ATR 72-600 test bed”, continua ATR.

“Non aspettiamo il futuro, stiamo contribuendo a costruirlo con soluzioni concrete che hanno una reale possibilità di superare la prova del nove”, aggiunge Tarnaud Laude. “Aviazione pulita non è una parola d’ordine per noi. È un programma a cui partecipiamo attivamente, con aerei reali, partner reali e un impatto concreto”.

“Per garantire che l’aviazione regionale continui a fornire una connettività sostenibile, ATR esorta i responsabili politici dell’EU a:

– Applicare le anti-tankering rules in modo proporzionale, riconoscendo l’efficienza dei turboprop.

– Continuare a riconoscere i vantaggi dei turboprop in termini di non-CO2 emission, grazie alle loro operazioni a bassa quota e alla formazione minima di contrails.

– Progettare criteri ambientali nei PSO tenders incentrati sulle performance, non sul tipo di propulsione.

– Raddoppiare i finanziamenti EU per la civil aviation research nel prossimo Multiannual Financial Framework.

– Garantire che l’impiego per i SAF sia inclusivo ed economicamente vantaggioso.

L’aviazione regionale sostiene 335.000 posti di lavoro, contribuisce con 23,1 miliardi di euro all’economia europea e garantisce che l’Europa rimanga unita, non solo politicamente, ma anche fisicamente. Con il 72% dei voli ATR in Europa che operano sull’acqua, molte rotte sono insostituibili da qualsiasi alternativa di trasporto terrestre”, afferma ATR.

“Con 330 aeromobili che volano in tutto il continente, pari al 25% della nostra flotta globale, sappiamo come si svolge una giornata tipo di una compagnia aerea regionale europea. I nostri operatori stanno costruendo ponti”, afferma Alexis Vidal, Senior Vice President Commercial, ATR. “Mettono in contatto persone, idee e opportunità. Questa è l’Europa in cui crediamo”.

ATR è pronta – certificata, in volo, in continua evoluzione – a continuare a supportare gli operatori che fanno progredire l’Europa“, conclude ATR.

(Ufficio Stampa ATR – Photo Credits: ATR)

 

2025-10-22