Il pubblico si attendeva un Michael Goulian mattatore, forte della vittoria all’esordio della stagione e del miglior tempo di qualifiche nel turno di ieri, ma l’americano ha dovuto fare i conti con la concorrenza e alla fine si è dovuto accontentare di un sudato terzo posto, comunque prezioso perché inizialmente sembrava che la situazione fosse anche peggiore.
L’australiano Matt Hall è il vincitore del round numero 2 della Red Bull Air Race 2018, e torna piacevolmente alla vittoria dopo parecchie gare di astinenza (spesso condizionato da noie meccaniche). Ritorna nelle posizioni di vertice anche Matthias Dolderer, che con un buon secondo posto mostra al resto del circus di poter tornare a lottare per il titolo che già aveva conquistato nel 2016 e che aveva dovuto cedere molto presto lo scorso anno; il succitato Goulian, terzo classificato, riesce a raggiungere il podio anche grazie ad un involontario aiuto di Martin Sonka, che lo aveva eliminato durante il Round of 8 ma che è stato estromesso dalla classifica per una violazione del regolamento non ben precisata: ciò ha permesso all’americano di arrivare in Final 4 per giocarsi la gara ma non riuscendo ad andare più su del terzo posto, forse anche per colpa della concitazione che l’ha portato dall’esclusione iniziale a dover ricominciare da zero di corsa per poter partecipare alla finale. Muroya, il dominatore del mondiale 2017, è arrivato agevolmente alla Final 4 ma durante l’ultimo run è stato l’unico a commettere un errore e a venire penalizzato (2 secondi per “incorrect level flying” al gate 8).
Si sono fermati al “Round of 8” Martin Sonka per la problematica di cui sopra, Mika Brageot (l’unico ad essere approdato al turno nella pattuglia dei piloti di casa), un comunque buon Juan Velarde e Pete McLeod. Senza lode le performances degli altri due piloti francesi, che in linea con le prestazioni media ottenute non sono riusciti a superare il primo ostacolo di giornata.
La Challenger Cup ha visto rispettarsi le previsioni della vigilia, con lo svedese Daniel Ryfa che ha conquistato una vittoria comunquenon facile: ultimo a partire, ha ereditato il velivolo volato poco prima da Genevey senza poter utilizzare il proprio a causa di problemi tecnici, e la prestazione cronometrica ne ha risentito. Chi sembrava non aver risentito di alcun fattore negativo era Dario Costa, che con un percorso netto significativamente più basso della concorrenza aveva di fatto ipotecato non solo il podio ma la possibile vittoria: purtroppo il percorso netto è stato solo virtuale, il nostro portacolori ha aggiunto una piccola macchia di 2 secondi per un passaggio scorretto al gate 11… e la penalità rimediata lo ha fatto scendere al gradino più basso del podio.
Dario Costa riesce a salire nella Top 3 alla seconda gara in carriera, mostrando soprattutto un incremento monstre delle performance tra le due gare; se inizialmente il podio poteva sembrare il massimo obiettivo raggiungibile in tempi brevi, ora probabilmente il limite e gli obiettivi si sposteranno un po’ più in là.
(Fabrizio Ripamonti)